Un antico ponte, della lunghezza
di circa dieci metri, ormai da secoli interamente sepolto dal
fango delle alluvioni dell'Arno è stato rivenuto duranti i
lavori di recupero dell'Abbazia di Settimo a Scandicci. La
scoperta, resa nota oggi, è stata fatta durante la rimozione di
vecchie tubature presenti sul lato sud del monumento. Del
ponte, si spiega, ne rimaneva testimonianza su alcune antiche
piante dell'abbazia e in una raffigurazione del 17esimo secolo,
ma se ne erano perse le tracce. Si tratta dell'antico ponte che
dava accesso al portale sud delle mura fortificate dell'Abbazia
che in passato era protetta da un imponente fossato. Un altro
antico ponte, ma dalle dimensione più ridotte, si ricorda in una
nota, era già stato rinvenuto sul fronte nord, davanti alla
grande porta fortificata dell'antiporto, nel corso degli attenti
restauri effettuati sulla parte ecclesiastica del monumento nei
primi anni del 2000. Raro esempio di monastero fortificato,
l'antica Abbazia di Settimo, con le sue mura, torrioni e
fossati, si staglia nella pianura alle porte di Firenze. Fondata
prima del 1000 probabilmente sui resti di un tempio etrusco o
romano, l'abbazia è stata per secoli protagonista della storia
della Firenze medievale e rinascimentale. Dalla fine del 17esimo
secolo in poi l'Abbazia iniziò il suo declino fino alla
soppressione operata nel 1783 dal Granduca Pietro Leopoldo che
portò alla divisione in due parti del complesso monastico: un
terzo fu ridotto a semplice parrocchia di campagna mentre i
restanti due terzi furono acquistati da una ricca famiglia
toscana e adibiti a villa e fattoria. Nel 2019, dopo decenni di
abbandono e degrado, grazie all'impegno del Priore Carlo Maurizi
e del patron della Savino Del Bene, Paolo Nocentini, è stata
possibile la riunificazione del complesso e l'avvio del progetto
di recupero.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA