CORTONA - Pittore scultoreo ricco di capacità immaginifica e invenzione visiva, magistrale colorista, ma soprattutto figura centrale per lo sviluppo dell'arte del Rinascimento, ispiratore di Raffaello e Michelangelo: a 500 anni dalla morte, Cortona celebra Luca Signorelli con una preziosa mostra che getta nuova luce su un artista sopraffino, oscurato nei secoli dalla grandezza dei suoi due più celebri successori. Dal 23 giugno all'8 ottobre, Cortona, città natale del pittore, ospita a palazzo Casali il nucleo di un'esposizione che sarà affiancata ad itinerari tematici in città e nelle località toscane ed umbre che ospitano i suoi lavori, dispersi in tanti luoghi e siti, anche all'estero. Il curatore della mostra e del catalogo, Tom Henry, professore emerito all'Università di Kent e uno dei maggiori esperti al mondo delle opere di Signorelli, è riuscito a far convogliare a Cortona 30 capolavori del maestro, grazie alla collaborazione con 24 musei, dalle Gallerie degli Uffizi al Museo di Capodimonte, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi alla National Gallery di Londra, dal Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto alla Pinacoteca Comunale di Sansepolcro o ancora dalla National Gallery of Ireland di Dublino all'High Museum of Art di Atlanta. Un evento per gli appassionati d'arte: Cortona, ha fatto notare, in occasione della presentazione della mostra, il critico d'arte e sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, si posiziona in questo modo lungo un percorso ideale che, nell'anno, vede celebrare il Rinascimento lungo una rotta che parte da Venezia con la mostra del Carpaccio e, scendendo da Bologna e Ferrara, passa per Perugia con l'esposizione sul Perugino e arriva fino al Rinascimento Meridionale della mostra sugli Spagnoli a Napoli.
"Signorelli è al centro di un sistema, di un percorso del Rinascimento che in questa occasione indica in Cortona la Capitale", ha osservato Sgarbi, mentre la città si pone anche come crocevia in un percorso che segue Signorelli anche nelle sue terre, in Valdichiana fino ad Arezzo, nella Valtiberina tra l'Umbria e la Toscana, lungo la via Lauretana e nella direttrice Perugia-Orvieto. E' una ragnatela di connessioni che lega tra di loro i più grandi esponenti del Rinascimento a cui il "maestro Luca da Cortona" era legato. Come Piero della Francesca nella cui bottega ad Arezzo Signorelli si era formato, sino al Perugino al cui fianco il pittore aveva lavorato alla Cappella Sistina, per poi ispirare gli stessi Raffaello e Michelangelo, i due "giganti" che con la loro grandezza offuscarono per lungo tempo il suo valore.
La mostra "Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia" promossa dal Comune di Cortona dal MAEC-Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona sotto l'egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal Mic, organizzata da Villaggio Globale International, si ripropone invece di gettare nuova luce sull'artista. Con questo obiettivo sono stati realizzati per l'occasione importanti restauri, a partire dal tondo raffigurante "La Vergine e il Bambino con santi" dell'Accademia Etrusca di Cortona, ma anche proposte diverse le novità scientifiche come la ricomposizione della straordinaria Pala di Matelica, il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano - raffigurante la "Madonna e il Bambino in trono" - con la relativa predella, composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa
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