Al via a Palazzo Pitti la prima
retrospettiva sul pittore Guido Ferroni (Siena 1888-Firenze
1979), fondatore del gruppo del Novecento toscano. La rassegna,
dal 28 aprile al 16 luglio nella sala del Fiorino, ricostruisce
l'attività di Ferroni partendo dal nucleo di opere della
Galleria d'Arte moderna: tra queste La giostra, tela evocatrice
di uno scorcio urbano immerso in un'atmosfera soffusa di
solitudine e distacco. Il dipinto, del 1920, incornicia la crisi
esistenziale del nuovo secolo che fa sembrare estranei e
inquietanti anche ambienti prima familiari.
Al progetto e realizzazione della mostra hanno collaborato il
nipote del pittore, l'architetto Duccio Ferroni, che ha messo a
disposizione documenti, opere d'arte, disegni, fotografie e
oggetti appartenuti all'artista, e Loretta Cosi, vedova di
Torello Cosi, collezionista di opere e documenti relativi
all'intera attività del pittore. Saranno inoltre esposti
prestiti delle collezioni della Città metropolitana di Milano,
della Galleria d'arte moderna di Roma Capitale e della
Pinacoteca comunale di Faenza. Il percorso espositivo propone
prima le opere dell'esordio impressionista, poi quelle legate
alle influenze futuriste, fino ad approdare ai toni intimi della
tradizione toscana e della metafisica.
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