Una selezione di 21 opere d'après
di Piero Guccione realizzate con tecniche miste dall'acquerello
al disegno, che reinterpretano opere di Friedrich, Vermeer,
Michelangelo, Benvenuto Cellini, Caravaggio. Lo propone la
mostra 'D'après - Pensieri sulla tradizione' che si inaugura
oggi nel municipio di Pontassieve (Firenze).
Una rassegna, curata da Antonio Natali e Adriano Bimbi, che
racchiude una serie di d'après dell'artista siciliano, scelti e
selezionati in collaborazione con l'Archivio Piero Guccione. Di
questa arte, viene spiegato, Guccione rappresenta uno dei
massimi esponenti; i d'après, le rielaborazioni di opere di
altri artisti, hanno accompagnato costantemente il suo
itinerario artistico. A Pontassieve le piccole e preziose opere
accolte nella sala delle Colonne sono l'emblema di come l'arte
generi l'arte, di come la creatività si propaghi e su come non
possa esistere fine per alcuna opera d'arte realmente tale.
"Non è casuale - commenta Antonio Natali, curatore della
mostra - che fra i d'après di Guccione si trovino non poche
riletture d'opere di Caspar David Friedrich, che è il cantore
più potente e lirico del 'sublime'. Né, a chi conosca la pittura
di Guccione, parrà accidentale che di Friedrich vengano scelte
visioni di mare, specie nella sua distesa sconfinata e con una
linea d'orizzonte così flebile da confondere l'acqua con l'etra,
viepiù esaltando la coscienza dell'infinito e dell'eterno".
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