È uno dei simboli di Venezia,
ammirato e visitato da milioni di persone: Palazzo Ducale, però,
come tanti altri monumenti storici, è anche bisognoso di cure
per poter resistere al trascorrere dei secoli.
Per i lavori di restauro, senza imbragare la facciata e
nasconderla alla vista e all'obiettivo fotografico di veneziani
e turisti, la Pilosio di Tavagnacco, in provincia di Udine, ha
progettato e realizzato per l'occasione un sistema integrato che
non coprisse, come solitamente accade, l'intera facciata.
Grazie a dei piani di lavoro elettrici autosollevanti, i
tecnici restauratori di Lares hanno potuto operare in sicurezza
su centinaia di merli e guglie sulla sommità, sulle facciate che
danno sulla piazza e sul molo e sulle finestre gotiche del
sottotetto dello storico palazzo di Piazza San Marco. Un'impresa
resa possibile grazie all'ingegno dei tecnici dell'azienda
friulana, leader nel settore dei ponteggi, casseforme e
blindaggi per la costruzione e la manutenzione nel settore
dell'edilizia, delle infrastrutture e dello spettacolo.
Nello specifico, sono stati installati quattro ponteggi
elettrici autosollevanti che garantiscono un impatto visivo
ridotto, molto inferiore a strutture tradizionali. Ma non è
l'unico vantaggio, come ricorda anche Francesco Di Monaco,
Responsabile Commerciale Sistemi di Sollevamento Pilosio:
"dovendo lavorare in una città particolare come Venezia, con
fondamenta fragili, numerosi vincoli e in cui gli spostamenti
avvengono via acqua o a piedi, il ponteggio elettrico ha
permesso di diminuire il numero di elementi da trasportare.
Inoltre, permette una minore occupazione di spazi a terra, che è
data solamente dalle basi con gruppo motore, consentendo al
personale di salire e scendere con i propri attrezzi in maniera
veloce, sicura e senza sforzo".
Non solo, permettendo di regolare l'altezza al centimetro, dà
modo ai restauratori di raggiungere i punti su cui intervenire
senza dover lavorare in posizioni faticose. Tutto è stato
studiato nel dettaglio: ad esempio gli ancoraggi in acciaio inox
e speciali resine, sono ridotti al minimo nel numero e,
ovviamente, pensati per non danneggiare un manufatto artistico
delicato, ma in grado di resistere alle raffiche di vento
frequenti in città. O ancora, è stato disegnato ad hoc il piano
di calpestio in multistrato marino trattato antisdrucciolo, ben
più sicuro per gli operatori del comune metallo in un ambiente
ad alto tasso di umidità.
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