E' durato poco più di tre ore,
alla presenza delle parti, l'accesso con sopralluogo
nell'ufficio del comando della polizia locale di Anzola Emilia
dove il 16 maggio è stata uccisa con un colpo di pistola l'ex
vigilessa Sofia Stefani. A disporre l'accertamento la Procura di
Bologna, nell'ambito dell'indagine per l'omicidio volontario
aggravato della 33enne, di cui è accusato l'ex comandante e
collega della vittima, Giampiero Gualandi, attualmente in
carcere.
"Sono state fatte foto ed eseguiti alcuni rilievi - ha
spiegato l'avvocato Claudio Benenati, che assiste Gualandi -.
Posso dire che sono emersi alcuni elementi nuovi e importanti.
Ora aspettiamo gli esiti finali dell'autopsia e della perizia
balistica". Al sopralluogo hanno partecipato i consulenti
balistici nominati dalle parti (i familiari della vittima sono
assistiti dall'avvocato Andrea Speranzoni), il medico legale
incaricato dalla Procura di eseguire l'autopsia (dottoressa
Valentina Bugelli di Parma), i carabinieri del Ris di Parma e
quelli di Anzola, che si stanno occupando delle indagini.
In mattinata si è svolta anche l'udienza davanti al Tribunale
del Riesame, presieduto dal giudice Roberto Giovanni Mazza, dopo
il ricorso presentato dal legale dell'ex comandante Gualandi.
L'avvocato Benenati ha chiesto di annullare il provvedimento di
carcerazione o in alternativa i domiciliari per il suo
assistito. Gualandi non era presente. La Procura ha presentato
nuovi documenti, tra cui alcuni verbali dei colleghi dell'ex
comandante e della vittima. Al termine dell'udienza, durata
circa due ore, il Tribunale del Riesame si è riservato sulla
decisione.
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