Una retrospettiva al Mic di Faenza
(Ravenna) espone dal 29 giugno all'1 settembre i lavori in
ceramica e terracotta di Simone Crespi (1961-2021). La sua arte
è caratterizzata da un profondo legame con le antiche civiltà
declinate in chiave contemporanea e utilizza la ceramica come
media principale: le opere spaziano dalla scultura alla pittura,
riflettendo un'estetica che cita e dialoga con il passato, ma al
contempo si colloca in un presente fluido in continua
evoluzione. La mostra "L'Arte di Simone Crespi", curata da
Sandro Conte, è la sintesi tra visionarietà contemporanea e
tematiche universali-esistenziali, trattati con uno stile che
oscilla tra il neosurrealismo e citazioni ironiche pescate nel
repertorio figurativo antico. Le sue opere, pur richiamando
immagini arcaiche, hanno uno stile moderno e personale, legato
indissolubilmente al mondo contemporaneo.
Di orgine romana, Crespi compie la sua formazione a Faenza:
frequenta il Corso biennale di perfezionamento di Grès e
Porcellana ad indirizzo artistico, poi il corso di
perfezionamento Biennale in Arte della Maiolica, entrambi
all'Istituto d'Arte di Faenza, dove conosce e frequenta lo
scultore Carlo Zauli che segue nelle varie fasi di realizzazione
tecnica ed artistica delle sue ultime opere. Nel 2010 vince una
borsa di studio del Governo giapponese e svolge il programma di
ricerca all'Accademia delle Arti di Kyoto, nella Sezione
Ceramica Artistica. In questo periodo espone al Museo d'Arte di
Kyoto e viaggia attraverso molte città del Giappone visitando
templi e opere d'arte. A Roma lavora nel suo atelier e partecipa
a personali e collettive, tra cui la XII Quadriennale.
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