/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uno bianca, nel Bolognese commemorazione per due vittime

Uno bianca, nel Bolognese commemorazione per due vittime

Luigi Pasqui e Paride Pedini, uccisi nel 1990 a Castel Maggiore

BOLOGNA, 27 dicembre 2024, 13:57

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Luigi Pasqui e Paride Pedini sono capitati in un momento in cui questi banditi ammazzavano come se niente fosse". Lo ha detto Alberto Capolungo, dallo scorso settembre alla guida dell'associazione Vittime della Banda della Uno bianca, partecipando in mattinata a Castel Maggiore, nel Bolognese, alla commemorazione per ricordare le due vittime della gang di poliziotti. Pasqui aveva 50 anni quando, il 27 dicembre 1990, fu assassinato al termine di una rapina sulla provinciale Galliera; Pedini ne aveva 33 e fu ucciso poco dopo davanti a casa, a Trebbo di Reno, perché testimone scomodo del cambio di auto da parte dei banditi.
    "Ogni volta che ripenso a Pedini ricordo che siamo praticamente coetanei, io sono qui a raccontare e lui no, questo è inaccettabile ancora oggi", ha detto ancora Capolungo, figlio di Pietro, carabiniere ucciso dalla banda nell'assalto all'armeria di via Volturno nel maggio 1991. "Quello fu un periodo di fuoco della banda - ha ricordato ancora il presidente dell'associazione - in quei dieci mesi fra l'ottobre '90 e l'estate 1991 ci sono stati 15 dei 23 morti, una scia di sangue così lunga che alcune vittime non hanno commemorazione e ci siamo inventati una data (il 13 ottobre, ndr) per ricordarle tutte".
    Alla cerimonia, che si è svolta nei sui luoghi dove i due cittadini di Castel Maggiore furono assassinati, hanno preso parte alcuni familiari delle vittime, rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni locali. "E' necessario essere consapevoli che fatti del genere si sono verificati e possono riverificarsi - ha detto il sindaco di Castel Maggiore Luca Vignoli - quindi bisogna sempre mantenere vigile l'attenzione da parte delle istituzioni e della comunità, questa è una consapevolezza che il nostro territorio ha assunto, anche da parte delle persone che in quegli anni non erano nate".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza