L'ufficio scolastico regionale dell'Emilia-Romagna afferma che l'amministrazione scolastica "ha proceduto tempestivamente a porre in essere i provvedimenti di competenza" riguardo al docente di una scuola media di Ferrara indagato, con inchiesta conclusa da parte della Procura di Bologna, per adescamento di minore, una sua studentessa.
Ma che "per evidenti ragioni di riservatezza delle parti coinvolte non è possibile comunicare agli organi di stampa la tipologia dei provvedimenti adottati".
La nota arriva dopo che nei giorni scorsi è uscita su organi stampa la notizia della conclusione dell'indagine a carico del prof e dopo che la famiglia della ragazzina 13enne aveva detto di attendersi provvedimenti da parte della scuola, dal momento che l'insegnante continuava ad essere regolarmente in classe.
L'ufficio scolastico oggi dice di aver ritenuto opportuno inviare la precisazione dopo le "ripetute richieste di dichiarazioni che stanno pervenendo in relazione ad una vicenda di cui si sta occupando la Magistratura e che attiene ai comportamenti di un docente di scuola secondaria di primo grado della provincia di Ferrara" e "con l'esclusivo intento di contribuire ad assicurare il necessario clima di serenità nella comunità scolastica".
"Resta fermo - conclude che l'Amministrazione scolastica prenderà atto delle decisioni della Magistratura sulla vicenda ai fini delle ulteriori determinazioni".
In mattinata il Resto del Carlino ha scritto che il docente è stato sospeso dalla serata di ieri in via cautelativa, in attesa della conclusione dell'iter giudiziario. Nei confronti del prof era stata fatta una perquisizione il 16 dicembre, anche a scuola, e l'istituto era stato informato.
Anche la Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Emilia-Romagna, Claudia Giudici, ha aperto un fascicolo per approfondire il caso della ragazzina. La Garante si è attivata di propria iniziativa, apprendendo della vicenda da articoli di stampa e l'apertura del fascicolo comporta il fatto che verrà avviata un'attività di istruttoria, acquisendo informazioni, per ricostruire come è stata trattata la vicenda. L'ufficio del Garante non ha alcun potere coercitivo, ma principalmente di vigilanza e promozione.
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