Il Mediatore europeo nasce nel 1992 con il Trattato di Maastricht che per la prima volta istituisce un difensore civico, o Ombudsman nella tradizione del nord Europa, a tutela dei cittadini di fronte alle istituzioni comunitarie. Qualsiasi cittadino della Ue o qualsiasi ente, organizzazione, persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede in uno Stato membro, può infatti rivolgersi a questa figura per denunciare casi di cattiva amministrazione da parte di qualsiasi istituzione o organo comunitario, ad eccezione della Corte di giustizia e del Tribunale di primo grado.
Non rientrano, invece, nelle competenze del Mediatore europeo i casi riguardanti le amministrazioni nazionali, regionali o locali, sebbene le denunce si riferiscano a presunte violazioni del diritto comunitario. In caso di denuncia, il Mediatore valuta la stessa, quindi si attiva, svolgendo le indagini che ritiene opportune e, in caso di esito positivo, avverte l'autorità o l’istituzione comunitaria interessata. Questa è chiamata a presentare la propria versione dei fatti entro tre mesi, quindi, alla fine della procedura, il Mediatore presenta la propria relazione al Parlamento europeo informando il denunciante dell'esito delle indagini.
Il Mediatore, che ha sede a Strasburgo, viene nominato dal Parlamento Ue con un mandato di 5 anni, rinnovabili, ma agisce in totale indipendenza, tanto che neanche l’Europarlamento può rimuoverlo dall’incarico, ma solo appellarsi, in caso di conflitto, alla Corte di Giustizia che deciderà sull’eventuale decadimento dell’incarico. Dal 2003 al 2013 il Mediatore europeo è stato il greco Nikiforos Diamandouros. Dall'1 ottobre 2013 si è insediata la prima donna a ricoprire l'incarico: l'irlandese Emily O'Reilly.
Di seguito l'infografica del Parlamento europeo.
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