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Bruxelles eroga 1,5 miliardi a Kiev dai proventi maturati dagli asset russi immobilizzati

Bruxelles eroga 1,5 miliardi a Kiev dai proventi maturati dagli asset russi immobilizzati

L'annuncio arriva dalla stessa presidente von der Leyen

Bruxelles, 26 luglio 2024, 14:09

Redazione ANSA

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Bruxelles eroga 1,5 miliardi a Kiev dai proventi maturati dagli asset russi immobilizzati © ANSA/EPA

Bruxelles eroga 1,5 miliardi a Kiev dai proventi maturati dagli asset russi immobilizzati © ANSA/EPA

BRUXELLES - "L'Ue sta dalla parte dell'Ucraina. Oggi trasferiamo 1,5 miliardi di euro di proventi dai beni russi immobilizzati in favore della difesa e della ricostruzione dell'Ucraina". Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su X. "Non esiste simbolo o utilizzo migliore del denaro del Cremlino che rendere l'Ucraina e tutta l'Europa un posto più sicuro in cui vivere", sottolinea.

"Gli extraprofitti generati dagli operatori dell'Ue e detenuti da depositari centrali di titoli (Csd) da asset sovrani russi immobilizzati - si legge in una nota diffusa dall'esecutivo Ue - sono stati resi disponibili da Euroclear alla Commissione europea come prima rata il 23 luglio". Il denaro verrà ora incanalato attraverso il Fondo europeo per la pace (European Peace Facility) e lo Strumento per l'Ucraina (Ukraine Facility) per sostenere le capacità militari di Kiev e la ricostruzione del Paese. "L'immobilizzazione degli asset della Banca centrale russa è il risultato delle sanzioni dell'Ue contro la Russia, adottate dopo la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina", sottolinea ancora Bruxelles, indicando che "le entrate straordinarie generate in questo contesto dagli operatori dell'Ue non appartengono alla Russia e sono detenute dai Csd".

L'Ue resterà al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha affermato l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell.

"Naturalmente, tali iniziative della Commissione europea non rimarranno senza risposta", ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando la decisione dell'Ue. Peskov ha affermato che la decisione di Bruxelles, "non è un motivo per una reazione rapida" ma per "azioni ponderate in risposta" a quelle che lui definisce azioni "illegali".

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