BRUXELLES - Al momento "manca il consenso in Consiglio" per una proroga temporale nel rinnovo delle sanzioni agli asset della Banca Centrale russa immobilizzati in Europa. Lo afferma una fonte europea. L'accordo è cruciale per far sì che gli Usa partecipino con una quota da 20 miliardi di dollari al prestito all'Ucraina deciso in ambito G7. L'Ungheria infatti si oppone. Gli Stati Uniti hanno chiesto che le sanzioni vengano imposte a intervalli di 36 mesi e non di 6, come ora. Detto questo, la decisione sul prestito da 35 miliardi da parte dell'Ue non è a rischio e anzi dovrebbe maturare "entro la fine del mese", spiega la fonte. "Sul tema si discuterà ancora", ha aggiunto.
Sull'assistenza finanziaria Ue all'Ucraina "è realistico parlare di una conclusione delle discussioni entro la fine di questo mese", ha detto un alto funzionario europeo in vista delle prossime riunioni del Consiglio, a partire da quella dell'Ecofin martedì prossimo a Lussemburgo. "C'è una bozza di regolamento proposta dalla Commissione Ue che riguarda il meccanismo di prestito e l'assistenza macro finanziaria", ha spiegato. Questa bozza di regolamento è in discussione al Consiglio ed è in programma che vengano finalizzate le discussioni per raggiungere un accordo la prossima settimana a livello di Consiglio Ue. Si tratta di un file con procedura di codecisione e anche il Parlamento europeo sta discutendo la propria posizione e nella prossima plenaria di ottobre ci dovrebbero essere votazioni nelle diverse riunioni della commissione competente".
"La logica per noi è quella del pacchetto: il prestito all'Ucraina comprende quattro testi legislativi e uno di questi è riferito al prolungamento delle sanzioni", ha affermato un'alta fonte diplomatica a proposito dell'accordo in ambito G7 per il prestito all'Ucraina, che sarà discusso anche al prossimo Ecofin. "Se la presidenza non vuole presentare un testo che raccoglie il consenso di tutti gli Stati membri sospetto che la questione sarà molto alta al prossimo vertice del leader e qualcuno dovrà spigare la sua posizione", aggiunge la fonte. Budapest infatti si oppone al prolungamento delle sanzioni agli asset russi immobilizzati da 6 a 36 mesi, necessari per avere la piena partecipazione degli Usa.
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