"È stato con profonda tristezza
che ho ricevuto la notizia che una denuncia di cattiva condotta
è stata resa pubblica nei miei confronti. Non c'è nulla di vero
nelle insinuazioni di tale cattiva condotta. Lavoro in diversi
contesti da 30 anni e non c'è mai stata una denuncia del genere
nei miei confronti da parte di nessuno". Lo scrive su X il
procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan, autore
del mandato d'arresto contro il primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu, del presidente russo Vladimir Putin e del
leader di Hamas.
Stando ai report dei media, Khan è stato accusato di aver
tentato per più di un anno di costringere un'assistente donna ad
avere una relazione sessuale e averla palpeggiata contro la sua
volontà. "Ho sempre incoraggiato qualsiasi vittima di molestie
ad alzare la voce e a farsi avanti con tali resoconti ovunque si
verifichino", ha commentato Khan sui social aggiungendo che
"questo è un momento in cui io e la Corte penale internazionale
siamo soggetti a una vasta gamma di attacchi e minacce".
La donna si sarebbe confidata con due colleghi presso la sede
della Corte penale internazionale all'Aja i quali avrebbero
denunciato la presunta cattiva condotta all'inizio di maggio,
riporta la Associated Press. L'organismo di controllo
indipendente della corte afferma di aver già intervistato la
donna e di aver concluso l'indagine dopo cinque giorni, lo
stesso Khan non è mai stato interrogato.
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