BRUXELLES - Fonti dei tre gruppi di maggioranza al Pe, Popolari, Socialisti e Liberali, confermano la chiusura dell'accordo sulle nomine della nuova Commissione Ue. Nell'intesa è previsto lo scorporo di alcune deleghe per Oliver Varhelyi, candidato al ruolo di commissario alla Sanità. L'accordo prevede anche che tutti e sei i candidati vicepresidenti, quindi anche Teresa Ribera e Raffaele Fitto, passino con i 2/3 della maggioranza nella valutazione dei coordinatori dei gruppi all'interno delle commissioni competenti.
"Riconosciamo le sfide poste dalla situazione geopolitica, dal divario di competitività dell'Europa, dalle questioni di sicurezza, dalla migrazione, dalla crisi climatica e dalle disuguaglianze socioeconomiche, ribadiamo pertanto il nostro impegno a collaborare con un approccio costruttivo per portare avanti un'agenda di riforme basata sugli Orientamenti politici del 18 luglio 2024 del presidente della Commissione europea, nell'interesse dei cittadini europei", si legge nel documento di coalizione, visionato dall'ANSA. Il testo prevede nove punti programmatici prioritari.
Il primo punto del testo è "unire l'Europa: governare l'Ue sulla base di valori comuni". Tra i tre punti cardine per la collaborazione c'è l'essere "pro-Ucraina, pro-Ue e a favore dello stato di diritto". Il secondo punto prevede lo sviluppo di "un'agenda audace per una crescita sostenibile, per la competitività, e per la transizione digitale". Il terzo punto fa riferimento ad una "reale politica migratoria" europea e alla spinta su una gestione comune della sicurezza e della difesa. Il quinto punto fa perno sull'implementazione di un'economia sociale di mercato, sulla base della dichiarazione di La Hulpe della scorsa estate.
"Difendere la democrazia: Difendere i valori e rafforzare lo stato di diritto", è il titolo del sesto punto del documento di coalizione che, come settimo impegno, si concentra invece sul rafforzamento del ruolo dell'Ue nel mondo. "Costruire il futuro: Investire in un bilancio moderno e in linea con le nostre ambizioni", è il titolo dell'ottavo punto. Il nono e ultimo impegno fa invece riferimento alla necessità di riforme istituzionali per "aumentare la capacità di azione" dell'Ue. Il testo, in totale, è di due pagine e porta la firma in calce dei tre capigruppo di Ppe, Socialisti e Liberali.
Secondo il leader dei popolari Manfred Weber l'approccio "è bilanciato". "La cosa più importante è avere una Commissione in carica il primo di dicembre e avere stabilità in Europa", ha detto a margine della riunione della conferenza dei presidenti. "Socialisti, popolari e liberali avranno la possibilità di avere una forte influenza nella prossima Commissione e anche l'Italia deve essere parte della leadership della prossima Commissione", ha detto ancora.
"Durante la scorsa settimana, devo dire che in tutto il processo di approvazione nelle audizioni dei commissari qui al Parlamento europeo, abbiamo visto un gruppo Ecr che era pienamente impegnato a sostenere tutti i candidati e nella scorsa legislatura Ecr ha votato sì al Patto sulla migrazione, i Verdi no", ha detto Weber. "Quindi l'Ecr, questa è solo un'osservazione da parte mia, è pronto a lavorare in modo costruttivo per portare una prossima commissione in carica e questa è una buona notizia", ha sottolineato. "Il governo italiano, anche sotto la guida di Giorgia Meloni, vuole contribuire a risolvere i problemi sulla base dei nostri valori".
"È un accordo che ci delude: da parte nostra, c'era bisogno di un cambiamento di portafoglio di Fitto e se non c'è voteremo contro", ha detto il co-presidente dei Verdi Ue, Bas Eickhout, al termine della conferenza dei presidenti al Parlamento Ue. "Lunedì decideremo comunque il nostro voto finale" sulla nuova Commissione di von der Leyen, ma così l'Ue crea "una situazione molto instabile", ha aggiunto. "È bello che i tre gruppi si siano uniti per riscrivere le stesse linee guida politiche usando parole diverse: non sono sicuro che questo sia davvero d'aiuto", ha detto con ironia.
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