BRUXELLES - "Sono convinto che il motore elettrico sia il motore più facile, quindi sarà quello che avrà un ruolo prevalente nell'obiettivo" di zero emissioni per i nuovi veicoli dal 2035: "è il motore più facile da costruire, sette volte" meno costoso "del motore endotermico, ma certamente in questo caso è il freno dovuto al costo rispetto al potere d'acquisto del salario medio italiano".
Lo ha dichiarato il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in un punto stampa a Bruxelles. Guardando al tema delle infrastrutture elettriche, "l'Italia si è trovata in una condizione di estrema difficoltà dovuta alla carenza di domanda", ha sottolineato. "Il prezzo del veicolo elettrico in Italia ha portato automaticamente a non avere un'offerta adeguata", ha continuato
L'Italia non ha "bisogno del gas russo", ha detto ancora interpellato sulle forniture energetiche. Siamo il Paese che si è totalmente affrancato dalla Russia e infatti negli ultimi anni attraverso Tarvisio abbiamo avuto qualche afflusso di gas" dalla Russia "che abbiamo girato all'Austria, e questo dimostra la nostra completa indipendenza sulla quantità", ha aggiunto Pichetto Fratin, rispondendo a una domanda sulla possibilità di riaprire ai colloqui energetici con Mosca dopo un eventuale accordo di pace con l'Ucraina.
"È chiaro che se a livello mondiale si arriva alla pace cala anche il prezzo del gas naturale liquefatto che proviene dagli Stati Uniti: si crea un nuovo equilibrio, ma il nuovo equilibrio è un equilibrio sul mercato di scambi (il Ttf), non è legato al fatto singolo", ha evidenziato. Un equilibrio che dipende anche "dalla quantità dell'offerta a livello mondiale, dove pesa anche la crescita della domanda nei Paesi asiatici, soprattutto la Cina". "Questo ha come conseguenza anche la speculazione perché se minore la quantità di gas che arriva all'Europa, maggiore è il prezzo", ha osservato.
Il governo italiano vuole dare "oggi un quadro giuridico" sul nucleare per mettere "gli italiani, il governo e le imprese in condizioni di fare le scelte opportune" nei prossimi anni, in uno scenario post 2030, sulla base degli strumenti a disposizione" in quel momento. Nel lungo periodo, ha evidenziato Pichetto Fratin, "sarà fatta una valutazione, sulla sicurezza, sulle garanzie e tecnologie e sul prezzo degli strumenti" da cui dipende anche il costo "dell'energia prodotta, su quello dovrà essere fatto un arbitraggio e chi dovrà fare questa scelta dovrà scegliere quello che costa di meno".
In Italia "non abbiamo preoccupazioni di quantità, abbiamo certamente la preoccupazione sul prezzo del gas", ha detto dopo gli incontri con i commissari per il Clima e l'Energia, Wopke Hoekstra e Dan Jorgensen, e i vicepresidenti Raffaele Fitto e Teresa Ribera. Il "gas è stato il tema" prevalente degli incontri, ha riferito il titolare del Mase. "Grazie ai gasdotti che abbiamo da Algeria e Libia e il gasdotto Tap e i 28 miliardi di rigassificazione che raggiungeremo" con il rigassificatore di Ravenna prossimo all'entrata in funzione "non abbiamo preoccupazioni di quantità, ma sul prezzo". Il Ttf, il mercato di scambio del gas, "risente certamente, essendo una borsa, anche delle condizioni esterne che determinano anche attività speculativa", ha spiegato Pichetto, osservando che "può esserci speculazione buona ma anche una speculazione finanziaria pura che incide in modo pesante". La richiesta avanzata dal ministro a Bruxelles è di "arrivare al massimo della trasparenza nella definizione del prezzo del gas sul Ttf".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA