Scintille all'audizione di
conferma di Marta Kos, commissaria europea designata
all'Allargamento, alla Commissione Affari esteri (Afet) del
Parlamento europeo. La candidata slovena è stata più volte
incalzata dagli eurodeputati a rispondere sul suo presunto
coinvolgimento nelle attività di spionaggio dell'Udba, i servizi
segreti dell'ex Jugoslavia. Nel corso dell'audizione Kos ha più
volte rigettato le accuse, sostenendo di non averne mai fatto
parte. Particolarmente contestato l'intervento
dell'europarlamentare ungherese, András László (Patrioti
europei), in cui ha accusato Kos di essere una "cintura nera di
comunismo", peraltro insultando anche l'eurodeputata Ilaria
Salis, presente all'audizione. "Ci sono comunisti occidentali,
utili idioti che ignorano la realtà del comunismo. Poi ci sono
comunisti che sono estremisti violenti anche in questa casa,
come Ilaria Salis. Ci sono comunisti che hanno partecipato
volontariamente all'oppressione istituzionale e che dopo il
cambio di regime sono gradualmente scomparsi dalla vita
pubblica" e altri, i "comunisti peggiori" che dopo aver fatto
parte del regime, "si sono ribattezzati democratici e sono
tornati alla vita pubblica: questo siete voi" ha attaccato
László. Il presidente di Afet, David McAllister, è stato
costretto per la seconda volta a chiedere agli eurodeputati di
utilizzare un linguaggio più rispettoso nei loro interventi.
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