L'analisi dell'impatto della
disinformazione e la rilevazione di eventuali irregolarità sono
gli obiettivi principali della missione di monitoraggio sulle
elezioni europee organizzata dall'Osce con una squadra di 19
esperti provenienti da 17 Paesi ma non da quelli Ue. Lo ha
comunicato la capomissione, l'islandese Ingibjörg Sólrún
Gísladóttir, durante una conferenza stampa venerdì mattina
all'Eurocamera. A differenza delle missioni di monitoraggio alle
elezioni nazionali "questa missione sarà composta solo da
analisti indipendenti per cui non ci saranno osservatori di
nessun Paese, compresa la Russia", ha spiegato Sólrún
Gísladóttir rispondendo alle domande dei giornalisti.
Nel corso delle attività di valutazione organizzata
dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani
(Odihr), gli analisti Osce visiteranno 20 Stati membri dell'Ue:
Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca,
Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia,
Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania,
Slovenia e Spagna.
La missione, che mancava ad un voto europeo dal 2009,
valuterà se le elezioni si terranno in linea con gli impegni
dell'Osce e con altri obblighi e standard internazionali per
elezioni democratiche, nonché con la legislazione nazionale di
tutti i 27 Stati membri dell'Ue. La disinformazione sarà al
centro dell'analisi e la missione produrrà un report finale, che
verrà pubblicato il 10 giugno, e in cui saranno elencate tutte
le eventuali irregolarità o tentativi di ingerenza e
disinformazione incontrati dagli analisti.
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