"In merito al suicidio
medicalmente assistito dal 2020 sono stati registrati due casi
dall'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale e tre
dall'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina.
All'Azienda sanitaria Friuli occidentale non è pervenuta invece
nessuna richiesta". Lo ha riferito l'assessore alla Salute del
Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo a una
interrogazione in Consiglio regionale.
Per quanto riguarda i due casi di Asufc, Riccardi ha spiegato
che il primo si è concluso nel 2023 a seguito di un incontro con
il sottogruppo dei componenti del Nucleo etico per la pratica
clinica e il direttore di Distretto e poi è stato ricondotto ai
servizi territoriali. "Nel 2024 l'Asufc ha ricevuto una
richiesta ancora in fase di valutazione da parte della
commissione tecnica. In nessuno dei due casi è stato necessario
l'intervento dell'autorità giudiziaria e non vi sono state spese
legali". Le tre richieste pervenute all'Asugi sono datate
rispettivamente 2022, 2023 e 2024. "Le istanze presentate nel
2022 e nel 2023 hanno ricevuto riscontro con pareri espressi da
Commissione medica di valutazione aziendale e Nepc. La richiesta
presentata nel 2024 è stata valutata dalla Commissione ed è
attualmente al vaglio del Nepc".
"Quanto alle tempistiche, relativamente alla prima richiesta
il Tribunale di Trieste ha assegnato all'Azienda un termine di
30 giorni per provvedere alla verifica della sussistenza dei
requisiti previsti dalla sentenza della Corte costituzionale
n.242 del 2019. Termine che - ha sottolineato Riccardi - è stato
rispettato. Sulla seconda istanza, l'Asugi ha assegnato a
Commissione e Nepc, rispettivamente, un termine di 30 giorni per
il compimento delle operazioni di competenza che è stato
osservato". Per il terzo caso, Riccardi ha precisato che
l'Azienda ha assegnato a Commissione e Nepc i medesimi termini
per la valutazione della richiesta. La Commissione lo ha
rispettato, mentre è attualmente in corso la valutazione del
Nepc.
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