Tanto fumo, un tendone da circo che
sembra quello di Mangiafuoco in Pinocchio e poi, al suo interno,
ecco gli artisti con tanto di musica ad alto volume. Partono
così i tanto attesi otto minuti di FREAKS OUT , il film di
Gabriele Mainetti in sala dal 16 dicembre con 01, a 5 anni dal
grande successo da Lo chiamavano Jeeg Robot, mostrati in
anteprima alla Festa di Roma. Intanto il circo ha un nome,
Mezza Piotta, e il suo imbonitore-direttore che dà il benvenuto
a tutti con "niente è come sembra" è Israel (Giorgio
Tirabassi). In sala uno sparuto pubblico vestito anni Quaranta.
Comincia poi lo spettacolo che, più che circense, ha davvero
del magico. Il primo a scendere in pista è Cencio (Pietro
Castellitto) che è il signore degli insetti: governa a sua
piacere uno sciame di lucciole, ma è anche capace di far uscire
dalla sua bocca un enorme scorpione o altri animaletti a
piacere.
E poi la volta del corpulento Mario (Giancarlo Martini), una
sorta di fachiro di forchette e annessi che si rotola a più non
posso sulla pista. A lui segue Fulvio (Claudio Santamaria),uomo
lupo che si fa strada piegando le sbarre della sua gabbia e poi
spaventa il pubblico con un fucile che alla fine piega con la
sua enorme forza. Infine arriva la bella del gruppo, un acrobata
(Aurora Giovinazzo), che ha il dono anche di accendere le
lampadine al suo tocco.
E visto che siamo a Roma nel 1943, nel bel mezzo della
Seconda guerra mondiale e nell'anno in cui la Capitale è
scenario di bombardamenti, gli otto minuti FREAKS OUT si
chiudono proprio con una pioggia di bombe che distrugge tutto.
La sequenza ha chiuso l''incontro ravvicinato' con Antonio
Monda alla sala Sinopoli durante il quale ha parlato dei suoi
riferimenti cinematografici. Si va da 'L'armata Brancaleone' di
Mario Monicelli a per un 'Per un pugno di dollari' di Sergio
Leone, ma il suo regista preferito resta Steven Spielberg e il
suo E.T.
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