di Luciano Fioramonti ''Sono stata la prima a fare i concerti senza pubblico a Santa Cecilia.
Tornare ora per il primo degli appuntamenti con gli spettatori in sala è molto emozionante, una grande gioia''.
Beatrice Rana, la giovane
stella del pianoforte già da tempo al centro della scena per i
successi e i riconoscimenti conquistati in Italia e all'estero,
descrive così all'ANSA il suo stato d'animo in vista della
serata del 13 maggio a Roma, quando aprirà la serie di concerti
dell'Accademia Nazionale che segnano il ritorno a una sorta di
'normalità' dopo sei mesi di musica senza gli applausi e il
calore di una platea vera e propria. Ai fedelissimi di Santa
Cecilia proporrà Il concerto per pianoforte n. 1 di Brahms, con
l'orchestra diretta dal maestro inglese Alpesh Chauhan, al suo
debutto sul podio dell' Auditorium Parco della Musica.
''Ho eseguito il concerto di Brahms questa settimana a
Copenaghen - dice al telefono dalla capitale della Danimarca -.
E' un concerto che amo moltissimo perché è di una intensità
incredibile, tra i più ampi della letteratura pianistica.
Sicuramente è una bella impresa. Richiede una grande intesa con
l'orchestra, a maggior ragione ho pensato di proporlo a Santa
Cecilia con la quale c'è una bella conoscenza''. La serata
restituirà anche agli appassionati della classica il piacere
dell'incontro ravvicinato con la fuoriclasse della tastiera.
''Non vedo l'ora di rivederli - confessa Beatrice Rana -. In
questi mesi mi è mancata moltissimo la presenza del pubblico.
Sicuramente in questo anno e mezzo di emergenza sono cambiate
tante cose. Una esperienza del genere è devastante dal punto di
vista psicologico. Il rapporto con il pubblico si coltiva con il
tempo. Non avere l' opportunità di farlo concretamente ma
soltanto a distanza è davvero molto difficile. Tornare con gli
spettatori in sala fa molto effetto perché cambia completamente
il tipo di interazione''.
A settembre uscirà il suo nuovo disco per Warner Classics
registrato a Berlino e interamente dedicato a Chopin con gli
Studi op. 25 e i Quattro Scherzi.
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