"Se tu mi avessi guardata mi avresti amata", la disperata dichiarazione d'amore di Salome tenendo tra le mani la testa di Giovanni Battista riassume il senso della lettura che il regista Barri Kosky dà del capolavoro di Richard Strauss proposto all'Opera di Roma.
La storia della passione
malata della figlia di Erodiade che chiede al patrigno la
decapitazione del profeta per i no alle sue avance ha
conquistato il pubblico della replica al Teatro Costanzi dopo i
grandi applausi della prima, pur se tra qualche buu
all'allestimento.
Il regista australiano sgancia la vicenda dai riferimenti
storico-biblici e dalle letture precedenti che rimandano a
incesti e abusi, concentrando l'attenzione sui personaggi e sul
testo.
Nel buio totale, come la condizione interiore, solo un
cono di luce segue i movimenti dei protagonisti, il loro
affiorare e sparire nell'oscurità. "È la luna che mostra e
nasconde" ha spiegato Kosky indicando proprio la luce come
"personaggio" e il vedere e sentire spesso senza riuscire a
farlo tra gli elementi i centrali della sua visione del dramma
in un atto del compositore tedesco scritto nel 1905 sul libretto
ispirato al testo di Oscar Wilde.
Storia potente e suggestiva di amore e di sensi che fece
scandalo, di una pulsiome talmente forte da portare alla
necrofilia con quel bacio appassionato sulla bocca del Battista
al quale Salome sporca di sangue si abbandona. O nella scena che
cancella la danza dei sette veli e mostra la protagonista
"partorire" una scia infinita di capelli di Giovanni. La musica
scandisce il crescendo di emozioni nel monologo conclusivo di
Salome con la testa sanguinante di Giovanni appesa a un gancio.
Il tributo del pubblico è andato al direttore d'orchestra
Marc Albrecht, specialista del repertorio tardo romantico
austro-tedesco, alle prese con quella che considera "la
partitura più radicale di Strauss, che all'epoca fu un vero
terremoto musicale al limite della follia". Lunghi applausi e
'bravo' al soprano americano Lise Lindstrom, grande
protagonista, e ai comprimari Nicholas Brownlee (Giovanni), John
Daszak (Erode), Katarina Dalayman (Erodiade), Joel Prieto
(Narraboth). Sono previste ancora tre repliche il 12, il 14 e il
16 marzo.
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