No ad ulteriori limitazioni per i noleggi con conducente.
E' quanto chiedono le principali
associazioni del settore noleggio con conducente che hanno dato
vita oggi a una protesta nazionale in piazza della Repubblica a
Roma a cui hanno partecipato alcune centinaia di autisti e che
hanno inviato i motivi della manifestazione in una lettera a
tutti i parlamentari delle Commissioni Trasporti di Camera e
Senato perché "a rischio ci sono oltre 25 mila imprese di Ncc e
circa cinquantamila operatori del settore".
I noleggiatori chiedono anche un incontro al ministro dei
Trasporti Matteo Salvini.
Una protesta "strumentale alimentata
dagli interessi della multinazionale Uber, da sempre contraria a
qualsiasi forma di regolamentazione", l'hanno definita i
sindacati dei tassisti. Sulla stessa scia La ConfNoleggio: "Chi
manifesta oggi contro il governo in materia di trasposto non lo
fa per salvaguardare i diritti ma contro chi opera nella
legalità".
Le richieste dei noleggiatori si riferiscono in particolare
"all'obbligo per i vettori Ncc di attendere un'ora tra la fine
di un servizio e l'inizio di un altro (la media europea è di
soli 5 minuti), al divieto di usare qualunque forma di
intermediazione (dalle piattaforme alle agenzie di viaggio ai
consorzi sanitari), all'obbligo per ogni viaggiatore di
comunicare preventivamente l'orario e il percorso del servizio
(con evidente danno alla privacy) - spiega Andrea Romano,
presidente di Muoversì, la nuova confederazione Ncc che riunisce
le principali associazioni del settore noleggio con conducente -
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini varerà tre decreti
attuativi che avranno l'effetto di aggravare la già critica
situazione del trasporto pubblico locale non di linea nelle
nostre città. Sono atti con i quali si scavalca di fatto il
Parlamento".
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