"La sola cosa che vorrei capire
è dove dovrebbe essere il braccio di un giocatore che entra in
scivolata". Thiago Motta dal Gewiss Stadium di Bergamo torna
sull'episodio chiave nel primo tempo per il suo Spezia: "Sul
mani di Sala e sulla ripetizione lascio giudicare agli altri -
commenta il tecnico -. Non mi sembra giusto giudicare l'arbitro
anche perché sarebbe una perdita di tempo. Immagino sia un
mestiere difficile, io non l'ho mai fatto. Magari sul terzo gol
avrei dovuto dire al mio giocatore, che ha subìto fallo, di
buttarsi per terra".
L'italo-brasiliano difende l'atteggiamento dei suoi: "Una
squadra che va in avanti alla ricerca del gol deve prendersi dei
rischi, non si può attaccare evitandoli: casomai ci vuole più
equilibrio, anche per reagire subito evitando di prendere gol in
contropiede - l'analisi -. L'Atalanta è forte fisicamente e
tecnicamente, fa soffrire tutti facendo divertire i suoi
giocatori e il pubblico, ma io ho scelto di attaccarla. Un
atteggiamento che non rifiuterò mai: venire qui a difendersi e
basta sarebbe stato un errore".
Sul nuovo modulo a corsie piene, Motta è possibilista:
"Dobbiamo avere almeno un centrocampista in grado di seguire un
attaccante avversario, se si gioca contro un tridente. Gyasi è
stato capace di difendere bene: il modo di giocare dipende anche
da chi ti trovi di fronte". Un plauso al ritorno su grandi
livelli di Nzola: "Oltre a essere tornato al gol ha saputo
sfidare Palomino in uno contro uno, come contro il Torino ha
fatto un buon lavoro. Abbiamo creato, ma ci ha fatto difetto la
cattiveria agonistica di entrare in area e finalizzare le
occasioni: col Bologna bisogna migliorare, sono certo che questo
atteggiamento propositivo ci porterà alla salvezza".
Poi Motta ricambia i complimenti di Gasperini: "Ho preso
esempio dalla passione che ci mette, lui ha sempre quella degli
inizi. Spero di poter arrivare ai suoi livelli".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA