Suonava il violino, Vera.
Suonava col sogno di di diventare solista.
Poi è arrivata la malattia,
la distonia focale del musicista, e non ce l'ha fatta più: le
dita si contraevano, si chiudevano e non rispondevano più agli
impulsi del cervello. Nessuno sapeva cosa avesse quindi passò
per una studentessa senza talento. Vera disse basta e lasciò il
violino. Tentò anche con la viola, con l'allora prima viola del
Regio di Torino e fu lei a capire che il talento c'era e c'era
anche qualcosa che non andava nella sua mano. Era una malattia
rara, la distonia focale. Ma la musica crea dipendenza. Così
Vera si ritrovò a suonare l'arpa celtica: usava la sua musica
per tranquillizzare i cani e i loro padroni: "per due anni ho
suonato l'arpa nei centri cinofili".
Non bastava a Vera Issel, che ha il viso di bambina e un
guanto grigio a proteggere la sua mano fragile. Arrivata da
Torino a Genova, racconta la sua storia e dice: "La musica fa
parte della mia vita". Così, complice il grandissimo Ezio Bosso
(pianista e direttore d'orchestra morto nel 2020, ndr) "mio
carissimo amico", ci riprovò. "E a gennaio 2020 ho ripreso il
violoncello. Ho conosciuto tanti colleghi che hanno la distonia.
Da allora ho iniziato a improvvisare e ho sentito che la musica
faceva parte della mia vita familiare. Ho chiuso un ciclo e l'ho
benedetto andando a suonare a Auschwitz. La mia musica arriva da
lì".
Adesso è il tempo di progetti: "A oggi suono con un dito solo
ma ho trovato la mia dimensione - dice Vera -. Ho un canale
youtube, collaboro con tanti artisti, sono solista, ho un trio.
E voglio raccontare la mia storia e il mio essere ebrea con la
mia musica. Attraverso i canti della tradizione ebraica voglio
far conoscere questa parte di me e della mia famiglia. Qui a
Genova - sottolinea - si sta concretizzando tutto: sto
ritornando a fare la solista in orchestra, ho tanti artisti che
mi supportano e compositori che scrivono brani per me. Dentro il
cuore ho Jacqueline du Pré. Lei e Ezio Bosso mi accompagnano.
Ringrazio la mia malattia che mi ha portato a ritrovare una
parte della mia famiglia che avevo perduto", felice di poter
portare alle persone la violoncellista che è.
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