Sono passati dieci anni dal crollo
della Torre piloti, la struttura della Capitaneria di porto
abbattuta dalla portacontainer Jolly Nero durante la manovra di
uscita dal porto di Genova costata la vita a nove persone. Dieci
anni (7 maggio 2013) ma la parola fine alla vicenda giudiziaria
non è ancora stata scritta. Dieci anni dopo, nonostante il
comandante del cargo Roberto Paoloni, il primo ufficiale Lorenzo
Repetto e il direttore di macchina Franco Giammoro abbiano
concordato pene che vanno da 7 a 4 anni, dopo l'estate ci sarà
un nuovo processo in Cassazione. A fare ricorso davanti agli
Ermellini sono stati lo stesso Repetto e l'Avvocatura di Stato.
Quest'ultima ha impugnato le condanne, tra l'altro,
contestando la quantificazione delle condanne concordate,
sostenendo che potrebbero essere più alte. Una mossa che, di
fatto, tende a fare diminuire il peso del secondo filone
processuale, quello sulla collocazione della Torre e sui datori
di lavoro delle vittime la Capitaneria. Nei mesi scorsi, la
corte d'appello ha assolto tutti gli imputati di questo secondo
processo, primo fra tutti l'ex ammiraglio Felicio Angrisano.
Però la Cassazione aveva sostanzialmente detto di diminuire
le pene all'equipaggio della Jolly perché si doveva tenere in
considerazione che sulla tragedia aveva influito anche la
collocazione della struttura. Un corto circuito processuale che
si trascinerà ancora per mesi e che, una volta di più, ha
lasciato l'amaro in bocca ad Adele Chiello, la mamma di Giuseppe
Tusa, una delle vittime militari.
Grazie alla sua tenacia era stato aperto il filone bis
dell'inchiesta, quella sulla collocazione della Torre. "Quello
che è successo è inumano - spiega Chiello - quella torre non
doveva essere costruita lì. Ma alcune persone non pagano mai".
Nei mesi scorsi il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiuso
le indagini per 15 persone per i presunti certificati irregolari
sulle navi. Secondo la procura, gli ispettori del Rina e alcuni
della Capitaneria di porto chiudevano un occhio sulle
irregolarità riscontrate sulle navi consentendone la
navigazione.
Intanto domani il cardinale Angelo Bagnasco celebrerà la
messa in ricordo delle vittime nella cattedrale di San Lorenzo.
Dopo la cerimonia religiosa ci sarà la posa della corona alla
Stele in piazzale Porta del Molo. La cerimonia, a cura del
Comune e della Guardia costiera di Genova, si chiuderà con
l'intitolazione di via Vittime della Torre 7 maggio 2013, già
via Magazzini Generali.
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