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Processo ultrà Genoa, digos "mai informati indagine da Mobile"

Processo ultrà Genoa, digos "mai informati indagine da Mobile"

Poliziotto a giudice, "l'ho scoperto dai media"

GENOVA, 21 febbraio 2024, 18:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non sapevamo niente dell'indagine della squadra mobile.

Personalmente l'ho scoperto leggendo i giornali".

Paolo Negro, vicesovrintendente della Digos della Questura di Genova, e storico appartenente alla cosiddetta 'squadra tifoserie' ha risposto così alla domanda del giudice Riccardo Crucioli, circa le informazioni che circolavano in questura sull'indagine della squadra mobile sulle presunte estorsioni al Genova che vede accusati di associazione per delinquere una quindicina di ultrà rossoblu oggi a processo. E la stessa risposta l'ha data il commissario Massimo Valeri, che quella squadra l'ha coordinata per diversi anni. I poliziotti della Digos sono stati chiamati a testimoniare dagli avvocati di alcuni imputati e hanno spiegato come funziona la 'contrattazione' con la tifoseria organizzata. "Ogni qual volta c'è qualche problema noi dobbiamo sentire i tifosi e cercare di contrattare affinché la situazione si risolva per il meglio" ha spiegato Negro. E per questo "io sentivo spesso Leopizzi, Fileni e anche Marashi, quest'ultimo non perché fosse un ultrà ma perché conosceva benissimo la gradinata ed era anche molto amico di Leopizzi". La Digos ha spiegato che anche la contestazione al pullman rossoblù all'aeroporto di Genova dopo la sconfitta con il Pescara fu concordata dietro "garanzie" fornite da uno degli imputati: "Ho parlato con Fileni, poi ci siamo visti in aeroporto. Su decisione del funzionario responsabile per l'ordine pubblico abbiamo fatto fermare il pullman qualche minuto per far fare la contestazione e poi è ripartito in sicurezza".
    "Quando Fileni, Leopizzi o Marashi ci hanno fornito garanzie, non sono mai state tradite sul campo. Noi ci occupiamo di quello, non di altro" ha detto il poliziotto della Digos rispondendo al giudice Crucioli che gli chiedeva se davvero ricevessero rassicurazioni "da personaggi dei quali un dirigente della squadra mobile ha elencato lunghi curriculum penali". "Noi trattiamo con Leopizzi e gli altri di questioni di ordine pubblico - ha aggiunto il suo superiore - perché sono quelli che hanno seguito in gradinata, sennò non potremmo gestire l'ordine pubblico con migliaia di tifosi allo stadio".
   

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