Custodire la storia per costruire il futuro: è su questo solco che la fondazione Aem del gruppo A2a apre le porte per ospitare un ciclo di 'Incontri con la Storia' in collaborazione con Fondazione Corriere della Sera.
Si tratta di una serie di appuntamenti mirati ad analizzare le sfide industriali e del settore energetico partendo dalle tappe più significative dei grandi cambiamenti economici e sociali che si sono susseguiti a livello nazionale.
Oltre 500 pellicole, custodite dalla fondazione Aem,
raccontano più di cent'anni di storia industriale dell'azienda
che oggi è A2a. Proprio il patrimonio filmico di Aem è stato al
centro del secondo incontro del ciclo, dedicato a 'Media e
cinema d'impresa'. "La memoria per un'azienda, come per un
individuo, è un elemento costitutivo dell'identità e permette
anche di progettare il futuro, senza memoria il futuro è cieco",
commenta all'ANSA il presidente della fondazione AEM, Alberto
Martinelli. Le centinaia di documentari archiviati sono "una
sorta di album di famiglia - osserva Martinelli - spesso
realizzati dai dipendenti stessi", e quello che emerge "è
soprattutto il rapporto complesso tra industria e natura, e
sappiamo quanto lo è oggi ancor più che in passato", ma anche
"il valore del lavoro umano e il grande apprezzamento per la
dignità del lavoro".
"Dobbiamo pensare a quello che sarà un mondo fatto di
rinnovabili, di nuove energie e di un maggiore rispetto
dell'ambiente", spiega il presidente di A2A, Marco Patuano.
L'Italia "è passata nel corso del tempo attraverso momenti di
grande discontinuità tecnologica - osserva -. Il processo in
base al quale si è data la nuova mappa energetica, 50 o 70 anni
fa, è straordinariamente attuale: dobbiamo ripensarla". Per
Patuano, "oggi bisogna di nuovo guardare al futuro ma in modo
discontinuo, perché la traiettoria che stiamo seguendo è
insostenibile".
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