E' stata 'investita' dai festeggiamenti dopo la vittoria del Marocco sul Portogallo ai mondiali di calcio l'orchestra Sinfonica di Milano che ieri si è esibita nella capitale Rabat e ha dovuto iniziare il concerto con mezz'ora di ritardo per permettere al pubblico di arrivare in mezzo al traffico impazzito al théâtre Mohammed V.
"Siamo arrivati dall'albergo alle prove a partita in corso e
la città era vuota - racconta all'ANSA Ruben Jais, direttore
generale e direttore artistico dell'orchestra -.
Finite siamo
usciti dal teatro ed era il delirio, sembrava da noi quando
vince l'Italia. E per loro ha un duplice significato perché sono
la prima nazione africana ad arrivare alle semifinali e perché
rappresentano anche il mondo musulmano".
"Le strade si sono riempite di folla" e il concerto è
iniziato con mezz'ora di ritardo e decisamente meno spettatori
di quelli che avevano comperato il biglietto. "Un po' hanno
preferito festeggiare, un po' non sono riusciti ad arrivare"
aggiunge.
La vera sorpresa è stata però durante il concerto diretto
Jaume Santonja, che rientra nella Settimana della Musica
Italiana in Marocco e fa parte del Progetto "La Musica e i
Giovani" ideato dall'Istituto Italiano di Cultura Rabate dal
Cidim Comitato Nazionale Musica e prodotto in collaborazione con
l'Ambasciata d'Italia a Rabat e la Fondation ténor pour la
culture a Casablanca. Il programma includeva infatti il concerto
per violino e orchestra di Giovanni Battista Viotti e il primo
violino Luca Santaniello nella cadenza ha inserito l'inno
marocchino, che lui stesso ha iniziato a cantare. E' bastato un
attimo perché tutto il pubblico lo seguisse. "Non lo sapevamo.
E' stata una sorpresa per tutti e il pubblico è esploso"
aggiunge Jais che ha ricevuto l'invito dall'ambasciata e
dall'istituto di cultura a tornare e dal teatro quello a non
andarsene e suonare, scaramanticamente, di nuovo alla prossima
partita.
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