Con le accuse di lesioni stradali e omissioni di soccorso, un dirigente comunale di Milano è stato arrestato dalla polizia locale per avere investito una bambina di tre anni nel passeggino, ripartendo subito dopo senza chiamare aiuto né accertarsi delle condizioni della piccola. Al termine dell'udienza per direttissima, che si è celebrata questa mattina, il giudice Franco Cantù Rajnoldi ha convalidato l'arresto e sottoposto il 63enne alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
L'incidente è avvenuto martedì intorno alle 9 tra piazza Durante e via Casoretto, quando la mamma della bimba stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, spingendo il passeggino. Il suv guidato dall'uomo le ha urtate all'improvviso. La madre, una 31enne bengalese, è stata soltanto sfiorata, mentre la bambina è stata sbalzata a terra. Trasportata all'ospedale Niguarda in codice giallo, i medici le hanno riscontrato traumi e contusioni al viso guaribili in tre giorni.
Il dirigente comunale, come riporta anche il Corriere della Sera, è stato rintracciato dalla polizia alcune ore più tardi, grazie anche alla dashcam installata a bordo di un furgone che viaggiava dietro al suv. Tramite quelle immagini, nonostante la targa non fosse visibile, gli investigatori sono riusciti infatti a risalire all'esatto modello dell'auto, individuandola poi anche nei filmati dei sistemi di videosorveglianza, che hanno immortalato i momenti antecedenti e successivi all'incidente, fornendo anche la direzione intrapresa dall'automobilista subito dopo l'urto con la mamma e la bambina.
Il 63enne è stato quindi rintracciato intorno alle 16 del giorno stesso in via Melchiorre Gioia ed è stato arrestato.
"Ero sotto stress psicologico per una crisi familiare, sovrappensiero - ha detto davanti al giudice il dirigente comunale, sospeso da giorni per una sanzione disciplinare -, non mi sono accorto che avevo preso un passeggino, ho sentito solo un botto e ho avuto paura, faccio mea culpa. È stata una reazione istintiva, mi sono spaventato e sono andato nel mio vecchio ufficio di lavoro", ha aggiunto, spiegando di essere "ripassato sul posto dopo circa due ore, mentre gli agenti facevano i rilievi". Lì "mi è venuto il sospetto che fosse accaduto qualcosa di più". Il viceprocuratore onorario aveva chiesto proprio gli arresti domiciliari, evidenziando "le dichiarazioni contraddittorie" dell'arrestato, "che si è reso conto dell'incidente con una bimba di 3 anni travolta". Per la difesa, non si era "accorto della gravità del fatto, è stato un evento eccezionale".
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