L'emendamento per reintrodurre le pensioni e il tfr per i consiglieri regionali lombardi presentato da Luca Ferrazzi è stato ritirato e non sarà votato dall'Aula. Durante la giornata di ieri, la prima della sessione di bilancio, sull'argomento sono emerse divisioni nei vari gruppi consiliari, specialmente in quello di Fratelli d'Italia.
Sul principio dell'emendamento molti consiglieri erano favorevoli. A pesare, però, il metodo e anche la tempistica con cui è arrivata la proposta.
"Dovremmo intitolare l'Aula consiliare a Don Abbondio, giustificherebbe benissimo ciò che è avvenuto" ha commentato Ferrazzi, consigliere del gruppo misto, annunciando in Consiglio il ritiro dell'emendamento. L'impegno è comunque quello di riportare la questione in commissione. "Ringrazio il presidente Federico Romani e l'Ufficio di presidenza per aver correttamente resto ammissibile l'emendamento - ha aggiunto -, ma anche i tanti colleghi che hanno espresso un giudizio favorevole su un'anomalia tutta lombarda. Questo emendamento ha la pecca che si votava con voto palese… In nessun modo questo rappresentava l'introduzione di un privilegio, inserivamo il principio volontario di una forma presidenziale per i consiglieri" e non votare l'emendamento "è solo un alibi politico".
Anche perché "io ho maturato il 'vitalizio' e ci ho rinunciato. Questa - ha concluso - non è una battaglia per me stesso ma per i colleghi più giovani che si trovano senza forma previdenziale come invece hanno tanti altri consiglieri di altre Regioni. Non era un privilegio, non abbiamo niente di cui vergognarci. Il Consiglio regionale ha perso un'occasione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA