(di Paolo Verdura) Utili e margini in crescita nel primo semestre per A2a, che alza le stime sull'intero esercizio nel giorno in cui lascia la presidenza Marco Patuano per concentrarsi sulla guida di Cellnex.
Una decisione secondo l'amministratore delegato di A2a Renato Mazzoncini dovuta a problemi di agenda, essendo Patuano "alla guida di una grande azienda basata a Barcellona", ma che non sbilancia il gruppo.
"L'azienda - spiega - ha una governance molto ordinata. Siamo
tranquilli perché lo statuto prevede tutti i passaggi per
garantire la stabilità". Tra i possibili successori circola il
nome di Roberto Tasca, che "è un membro del Cda espressione di
una municipalità - spiega - quindi è possibile, ma una
decisione ad oggi non è stata ancora presa e sarà lo statuto a
guidare le scelte".
A2a ha ha chiuso il semestre con un utile in rialzo del 32% a
257 milioni di euro. In calo del 18% i ricavi a 7,99 miliardi, a
causa delle bollette più basse, mentre il margine operativo
lordo è salito del 26% a 880 milioni. Riviste al rialzo le stime
sul Mol, compreso tra 1,74 e 1,78 miliardi e l'utile netto tra
450 e 470 milioni di euro "sulla base dei buoni risultati del
primo semestre".
"A2a - sottolinea Mazzoncini - cresce ancora, consolidando il
suo ruolo di protagonista nella transizione energetica del
Paese". "Una crescita - spiega - resa possibile, in particolare,
dalla diversificazione dei business, da un'attenta disciplina
finanziaria, dall'accelerazione degli investimenti e dalle
operazioni di M&A realizzate negli ultimi anni nelle
rinnovabili". E' stato completato il parco eolico da 30 Mw di
Matarocco in Sicilia ed è cresciuta del 63% l'energia da fonti
fotovoltaiche ed eoliche, con una produzione verde in crescita
da 238 a 389 Gwh.
Nello stesso periodo A2a ha incrementato del 7% gli
investimenti a 494 milioni, destinandoli allo sviluppo di
impianti per la produzione di energia verde e per il
potenziamento e l'efficientamento delle reti. E' proseguito
inoltre l'impegno del nella finanza sostenibile con il
collocamento di un 'green bond' da 500 milioni, portando la
quota di debito sostenibile dal 55 al 66% del totale del gruppo.
La posizione finanziaria netta di A2a è salita da 4,25 a 4.37
miliardi. Al netto di una riduzione del perimetro di
consolidamento di 21 milioni però è cresciuta di 135 milioni,
dopo investimenti per 494 milioni e dividendi per 283, riducendo
da 2,8 a 2,6 il rapporto con il margine operativo lordo.
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