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In evidenza
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In collaborazione con Università Statale Informa - Università degli Studi di Milano
Le piste da sci stanno invadendo
sempre più i rifugi degli uccelli alpini d'alta quota, come la
pernice bianca e il fringuello alpino: già oggi è 'bocciato' 1
impianto su 3, che si sovrappone alle preziose aree dove le
specie possono vivere, riprodursi e difendersi dai cambiamenti
climatici, ma tra 2041 e 2070 le piste incriminate diventeranno
2 su 3 a causa del cambiamento climatico in atto. Lo afferma lo
studio di Università degli Studi di Milano e Lipu, pubblicato
sulla rivista Biological Conservation, che invita a
intraprendere azioni concrete e urgenti per proteggere questi
ambienti fondamentali. "Le montagne stanno sperimentando un
tasso di riscaldamento superiore alla media e drastiche
modifiche del paesaggio, dovute al cambiamento climatico e alle
attività umane", dice Claudio Celada, direttore conservazione di
Lipu Italia, tra gli autori dello studio guidato da Francesca
Roseo dell'Ateneo milanese. "È necessario valutare le attuali
misure di gestione e conservazione di tutte quelle aree rifugio
che, pur ricadendo al di fuori delle aree protette, garantiscono
la tutela della biodiversità d'alta quota". A causa del
riscaldamento globale, nei prossimi decenni anche gli impianti
sciistici saranno costretti, come molte specie selvatiche, a
salire di quota: in molte valli, infatti, farà troppo caldo
persino per la neve artificiale. Le nuove piste andranno così a
sovrapporsi sempre più ai rifugi climatici degli uccelli,
creando una situazione di potenziale e pericoloso conflitto con
la conservazione degli habitat e delle specie più minacciati.
"Con in mano questa fotografia delle Alpi, è chiaro che gli
sforzi per proteggere gli ecosistemi montani e la biodiversità
che ospitano devono aumentare - conclude Roseo - e soprattutto
tradursi rapidamente in azioni concrete. Non si tratta solo di
proteggere specie iconiche come la pernice bianca, ma anche le
nostre società, che dipendono da ecosistemi in salute, in grado
di fornire beni e servizi imprescindibili".
In collaborazione con Università Statale Informa - Università degli Studi di Milano
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