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Alluvione 2014,gup chiama in causa presidenza Consiglio Ministri

Alluvione 2014,gup chiama in causa presidenza Consiglio Ministri

Anche il ministero dell'Interno nel procedimento all'Aquila

SENIGALLIA, 29 maggio 2024, 09:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gup del Tribunale dell'Aquila ha nuovamente chiamato in causa il ministero dell'Interno e la presidenza del Consiglio dei ministri, come responsabili civili, per l'alluvione che il 3 maggio 2014 inondò la città di Senigallia (Ancona), provocando vittime e danni ingentissimi. In caso di condanna degli indagati, dovranno dunque rispondere in solido per risarcire gli alluvionati assieme al Comune di Senigallia, alla Provincia di Ancona e alla Regione Marche.
    Il giudice lo ha stabilito nell'udienza preliminare che si è svolta oggi nel capoluogo abruzzese a ben dieci anni dagli eventi. Il procedimento era stato spostato all'Aquila perché uno dei componenti del collegio giudicante del Tribunale di Ancona era risultato tra gli alluvionati. Si tratta in realtà di una seconda fase perché il processo è ripartito dopo un errore nel capo d'imputazione contestato: inizialmente c'erano inseriti anche i reati già prescritti. Rimane in piedi solo quello di inondazione colposa a carico, tra gli altri, degli ex sindaci di Senigallia Maurizio Mangialardi e Luana Angeloni e dell'ex comandante della polizia locale Flavio Brunaccioni, in quanto responsabile anche della protezione civile. Soddisfatto l'avvocato Corrado Canafoglia, che sta patrocinando in questo giudizio ben 384 parti civili, e l'Unione nazionale consumatori.
    Il processo potrà ripartire il 23 luglio quando si terrà sempre nel capoluogo abruzzese una nuova udienza.
   

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