Rivelato il restauro del dipinto
seicentesco "Santissima Trinità, Santo e le anime purganti".
Quest'imponente pala d'altare, alta sei metri, è tornata al suo
antico splendore dopo tre mesi di meticoloso intervento,
segnando un momento di grande rilievo per l'arte sacra e per il
patrimonio culturale delle Marche. La "Santissima Trinità" di
Arcevia, oltre a rappresentare un trionfo del restauro, si erge
come simbolo di quanto l'arte sacra possa ancora parlare al
cuore delle persone, unendo passato e presente in un dialogo
capace di ispirare e arricchire spiritualmente le generazioni
future.
La cerimonia è stata organizzata dal curatore Gilberto
Polverari, affiancato dal parroco Don Mario Camborata e dal
sindaco Marisa Abbondanzieri, che ha sottolineato il valore del
progetto come esempio concreto di tutela del patrimonio
storico-artistico. La partecipazione di rappresentanze
amministrative e militari ha ulteriormente rafforzato
l'importanza simbolica dell'evento. Polverari, nel suo
intervento, ha ricordato con emozione che questo restauro è il
compimento di una promessa fatta anni fa all'ex parroco Don
Sergio Zandri. "Tutto ciò è stato possibile grazie al contributo
generoso di benefattori come Banca Mediolanum, l'associazione
Non ti scordar di me, F.lli Giacometti, Mariotti Costruzioni e
Pitagora 968 di Jesi", ha dichiarato, rendendo omaggio a una
rete di sostenitori che ha permesso di preservare un'opera di
inestimabile valore.
Uno dei momenti più significativi della serata è stata la
presentazione della restauratrice Antonella Celli, autorizzata
dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle
Marche. Attraverso immagini proiettate su grande schermo, Celli
ha illustrato le fasi di un restauro che ha restituito vividezza
ai colori e nitidezza ai dettagli, liberando l'opera da secoli
di stratificazioni di sporco e protettivi alterati.
Durante la serata, Don Sergio Zandri ha guidato il pubblico in
un excursus storico sugli straordinari capolavori custoditi
nella Collegiata, dalla celebre Pala del Signorelli alla Pietà
di Giuseppe Gigli, fino alla Madonna con Bambino sul Trono
donata dal maestro Bruno D'Arcevia. Il suo discorso si è
concluso con un accorato appello al sindaco affinché venga
restituita alla comunità l'opera "Madonna in trono con il
Bambino e i santi Giacomo Maggiore, Simone, Francesco,
Bonaventura" del Signorelli attualmente conservata nei
sotterranei della Pinacoteca di Brera.
L'apice della serata è stato il momento della rivelazione della
tela restaurata, accompagnata dalle note dell'Hallelujah di
Leonard Cohen, magistralmente interpretata dalla suonatrice
d'arpa Melissa Buccella, in arte Meglio Naturale. Le luci
soffuse, il canto e la visione della pala riportata al suo
originario splendore hanno creato un'atmosfera di profonda
commozione, suggellando un evento che rimarrà impresso nella
memoria della comunità.
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