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In evidenza
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In collaborazione con Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura
Inaugurata ufficialmente la Sala
della Repubblica nel complesso del Teatro Rossini, che ha
accolto 130 spettatori impazienti di festeggiare il nuovo spazio
di Pesaro 2024.
Il Comune e l'Amat lo hanno fatto proponendo la lettura di
Lucia Ferrati "Dal Teatro del Sole al Teatro Rossini", che fra
aneddoti e fatti di cronaca del passato ha riallacciato i fili
del passato ultracentenario del complesso.
Restituito alla città dopo i lavori di risanamento che hanno
interessato l'edificio di via Oberdan e arricchito dallo scrigno
unico della Sala della Repubblica, attiva e già sede di
spettacoli dalla primavera dopo l'intervento innovativo per
l'acustica e per la parte strutturale "per il quale ringrazio
anche la famiglia Cacciaguerra Perticari" ha detto il
vicesindaco Daniele Vimini, emozionato dalla partecipazione
sentita della città all'appuntamento, "che finalmente celebra
insieme alla comunità questo spazio innovativo e funzionale; un
luogo in grado di lavorare contemporaneamente al Teatro; un
salone al coperto che mancava e che sarà spazio fondamentale per
Pesaro 2024, Capitale italiana della cultura" ha aggiunto.
Grazie alle tempistiche previste da un cantiere che ha
coinvolto i professionisti del Comune guidati dall'architetto
Responsabile unico del procedimento Stefano Amadio; dallo studio
Startt, e dai professori di Acustica dell'Università di Bologna
Luca Barbaresi e Stefano D'Orazio, "a cui vanno i ringraziamenti
del Comune - ha sottolineato Riccardo Pozzi, assessore al Fare -
per aver collaborato a questo progetto bello e complesso. Un
lavoro di squadra che ha coinvolto l'intera giunta e grandi
professionisti. E che va ad aggiungersi ai tanti interventi in
corso e a sommarsi a quelli conclusi - della facciata di Casa
Rossini, del Centro Arti Visive-Pescheria, del Museo Oliveriano,
per citarne alcuni - che stanno garantendo una rete di strutture
pronte ad accogliere lo straordinario viaggio di Pesaro 2024".
Simone Capra, dello studio Startt ha spiegato che
"l'intervento di recupero della Sala della Repubblica propone
l'idea di 'Un teatro nel teatro': uno spazio multifunzionale
destinato ad ampliare l'offerta culturale e performativa della
città. Il progetto ruota intorno alla riconfigurabilità dello
spazio per creare i corretti scenari da dedicare di volta in
volta alle arti performative, alla musica, alla prosa, al teatro
danza, agli eventi associativi e politici della cittadinanza. Il
lavoro è stato rispettoso delle scoperte storiche d'archivio e
di cantiere, la grande parete oro che separa il teatro barocco
allude alla facciata originaria del Teatro del Sole. Sulle
restanti pareti viene ritrovata invece la decorazione degli anni
30 che viene riproposta e restaurata di concerto con la
sovrintendenza".
A raccontare l'unicità della Sala anche Luca Barbaresi, che
ha ripercorso le tappe dell'intervento, a partire dalle
rilevazioni acustiche ex ante fino alle modifiche al progetto
fatte dopo le scoperte sopravvenute in corso d'opera. "È stato
un cantiere nel vero senso della parola anche relativamente
all'acustica - ha detto -. Per renderla al meglio volevamo
ottenere uno spazio neutro che fosse gestibile a seconda della
disposizione delle casse e delle performance che ospitate. Sono
nate così, ad esempio, i pannelli che circondano la sala, che
controllano le basse frequenze. Elementi che abbiamo inserito
seguendo una linea filologica nel rispetto del teatro del
Novecento italiano".
In collaborazione con Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura
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