Il territorio molisano, pur non
annoverando formazioni criminali autoctone di tipo mafioso,
continua a risentire dell'influenza di fenomeni criminali delle
aree geo-criminali confinanti. E' quanto emerge dalla relazione
della Direzione investigativa antimafia (Dia) trasmessa al
Parlamento, relativa all'attività svolta e ai risultati
conseguiti nel primo semestre 2023. Alla condizione di
vulnerabilità dovuta alla posizione geografica, essendo
limitrofa a province ad alto tasso criminale e mafioso quali
Foggia e Caserta, si associa il rischio di penetrazione
criminale, connessa ai reati predatori e al traffico di
stupefacenti, condotta sia da gruppi provenienti dal Lazio, sia
da alcune espressioni di criminalità straniera. Le aree più
esposte permangono, infatti, quelle a ridosso dei confini
regionali lungo la fascia adriatica, nel basso Molise, e nelle
zone del Sannio/Matese, nelle quali sono state registrate le
presenze di alcuni referenti delle organizzazioni criminali
extraregionali.
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