Per tutti era diventato "Il Corpo
di Tonga", perché da quando per la prima volta, a Rio 2016, era
stato portabandiera della rappresentativa del suo paese nella
cerimonia di apertura, subito aveva catturato l'attenzione
generale. Ma questa volta niente sfilata a petto nudo (lo fece
perfino nel gelo dei Giochi invernali di PyeongChang 2018) e
gonnellino tradizionale per Pita Taufatofua, l'uomo con il corpo
cosparso di olio di cocco che metteva in evidenza i suoi
pettorali e i bicipiti, era diventato quasi un'istituzione della
cerimonia di apertura delle Olimpiadi.
Ma il plurispecialista tongano, 41 anni, che pratica più
sport, spaziando dal taekwondo al kayak, dal rugby allo sci di
fondo, non è riuscito a qualificarsi per Parigi. "Questa volta
non ci sarò - ha spiegato su Instagram -. Ho dato tutto me
stesso per riuscirci, nella canoa kayak e nel taekwondo, ma non
ce l'ho fatta. Mi dispiace Parigi, questa volta niente galloni
di olio di cocco".
Quindi non ci sarà uno dei personaggi più attesi, almeno dal
punto di vista del folklore, e come portabandiera per Tonga è
stato scelto, assieme alla nuotatrice Noelani Malia Day, un
rappresentante dell'atletica leggera, il 19enne Maleselo
Fukofuka, uno studente che proviene dal distretto di
Tatakamotonga e sarà l'unico rappresentante del suo paese nella
disciplina regina delle Olimpiadi. E' stato iscritto alla gara
dei 100 metri, quindi sarà un potenziale avversario di Marcell
Jacobs, dopo aver gareggiato nei Giochi dell'Oceania nelle Fiji.
"Non mi sarei mai aspettato di essere qui, e per di più in
questa gara", dice precisando che lui, in realtà, è uno
specialista di altre prove: "di solito gareggio nei 400, 1500 e
a volte nei 3.000, per questo sono sorpreso". Ma la scelta di
fargli fare i 100 è stata del suo comitato olimpico e lui certo
non la discute.
L'importante sarà non far rimpiangere Taufatofua, e magari far
meglio di lui che a Rio e a Tokyo venne subito eliminato nel
taekwondo e in Corea del Sud fu 114/o su 119 concorrenti nella
15 km sci di fondo a tecnica libera. A Pechino 2022, invece,
Taufatofua vinse comunque, perché rinunciò al ruolo di
portabandiera che gli era già stato assegnato preferendo
rimanere a Tonga per aiutare la gente del suo paese, che nel
gennaio di quell'anno era stato devastato dall'eruzione di un
vulcano e successivo tsunami.
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