"Il green passa non ha fermato, o
allontanato, il pubblico dai musei. Forse perché si tratta di un
pubblico di persone che si vaccina senza difficoltà, sia che si
tratti di italiani o di stranieri. Da quando è operativo abbiamo
raggiunto quasi i numeri pre Covid del 2019 e non abbiamo avuto
particolari problemi. L'importante è non chiudere più, e se per
fare questo fosse necessaria la terza dose di vaccino, che
sia!". Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino, fa
il punto sull'utilizzo del green pass nei musei a margine della
presentazione di un dipinto di Orazio Gentileschi, proveniente
da Perugia, che sarà esposto nelle sale caravaggesche della
Galleria Sabauda fino a metà dicembre.
"Come molti altri musei, abbiamo avuto qualche problema sui
social - aggiunge - dove siamo stati accusati di esser fascisti
e assassini perché vincolavamo l'entrata al green pass, come da
legge. Ma io credo che tutela massima della salute delle persone
e cultura debbano camminare a fianco. A qualcuno di questi
attacchi ho anche cercato di rispondere".
"Se c'è stato qualche problema è stato forse con alcune
famiglie provenienti dalla Germania, Paese che non vaccina gli
under 17, soprattutto quando i tamponi costavano 35 euro -
rileva -. Alcune hanno rinunciato all'ingresso, perché pagare
quella cifra magari per 2 o 3 figli era in effetti esoso.
L'Europa dovrebbe prevedere norme univoche. Qualche lamentela è
arrivata da alcuni visitatori che hanno prenotato la visita
online e che non hanno potuto comunque evitare le code
all'entrata per i controlli del green pass".
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