Finisce domani formalmente la cassa integrazione per i 377 lavoratori ancora in forza alla ex Embraco di Riva di Chieri.
Lunedì sono previsti due incontri in Regione.
Nel primo verrà sancito il mancato accordo sindacale
sui licenziamenti. Potranno così partire le lettere della
curatela fallimentare, indispensabili per certificare la fine
del rapporto di lavoro e consentire ai lavoratori di presentare
la domanda di Naspi (indennità di disoccupazione della durata di
24 mesi). Nel secondo incontro la Regione avvierà il percorso di
politiche attive del lavoro, che saranno messe in campo da
febbraio: saranno effettuati colloqui con i singoli lavoratori
che potranno poi seguire corsi di formazione. Disperati i
lavoratori che hanno combattuto per quattro anni una lunga
battaglia in difesa della fabbrica.
"Un percorso già segnato da qualche mese, avevamo capito che
dietro i progetti di reindustrializzazione ipotizzati non c'era
alcuna sostanza. C'è grande amarezza perché il territorio perde
un'altra azienda e professionalità. Sono importanti i percorsi
di formazione che la Regione avvierà per ricollocare i
lavoratori", commenta il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero.
La vicenda della ex Embraco inizia a fine 2017 quando la
Whirlpool annuncia la delocalizzazione della produzione in
Slovacchia. A marzo 2018 lo stabilimento viene rilevato dalla
società italo-israeliana Ventures, poi fallita. Non è andato in
porto neppure il progetto per realizzare un polo di compressori
con la Acc di Mel.
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