"I media hanno puntato i riflettori
solo su una parte della mia dialettica. Sarò sempre a favore
della causa dei palestinesi, ma sono dalla parte di coloro che
non hanno voce e non possono esprimersi, di coloro che non
cercano soluzioni violente a un conflitto". Così Patrick Zaki
sul palco dell'Hiroshima mon amour di Torino, durante la
presentazione del suo libro "Sogni e illusioni di libertà. La
mia storia" (La nave di Teseo).
All'evento di 'Aspettando il Salone' erano presenti, in prima
fila, la direttrice Annalena Benini con Silvio Viale, presidente
dell'associazione Città del Libro, gli assessori comunali alla
Cultura Rosanna Purchia e ai diritti Jacopo Rosatelli. "Sono un
difensore dei diritti civili, sono contro l'uccisione di
qualsiasi civile, sono contro queste morti inutili. Accetto le
critiche che mi vengono fatte, sono aperto al dialogo. Abbiamo
molti punti di vista diversi, ma possiamo trovare punti in
comune" ha detto Zaki, molto applaudito. Con lui la moglie Reny
Iskander, sposata a settembre.
"Condanno l'attacco terroristico a Bruxelles e tutti gli
attacchi violenti. La violenza non appartiene a una sola
religione. È una cosa che dilaga. Bisogna trovare uno spiraglio
per cercare di fermare la violenza con una soluzione politica",
ha ribadito Zaki che ha parlato anche della vicenda Regeni.
"Come attivista per i diritti umani - ha detto - voglio che si
raggiunga una giustizia per la vicenda di Giulio Regeni. Sarò
felicissimo quando questo spiraglio di giustizia si aprirà, così
come sarò contento quando la stessa cosa succederà per tutti gli
altri prigionieri di coscienza che sono detenuti nelle carceri
di tutto il mondo".
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