Inaugurazione con un ospite speciale
per la mostra che Confindustria Cuneo dedica, oggi e domani, al
genio pionieristico di Vincenzo Lancia. L'esposizione nel parco
della sede confindustriale si è aperta con la visita di Luca
Cordero di Montezemolo, giunto nella Granda anche per ricevere
la cittadinanza onoraria di Mondovì.
Per lui, pilota di rally in gioventù, è stata l'occasione di
risalire sulla Fulvia 1.6 Coupé con la quale corse nei primi
anni Settanta per la scuderia Lancia. "La Lancia poteva essere
la Bmw italiana" ha detto l'ex presidente della Fiat, esprimendo
"tristezza nel pensare a un'industria automobilistica italiana
che non esiste più". Non manca un accenno polemico sul primo
modello elettrico della Ferrari, di cui è stato presidente,
"disegnato da chi non ha mai realizzato un'auto", ha detto.
Montezemolo ha dedicato un ricordo a Totò Schillaci, emblema
del mondiale di Italia '90 che lui seguì da presidente del
comitato organizzatore: "Fu una sorpresa per tutti, quasi più di
Paolo Rossi in Spagna".
Poi un richiamo al presente dell'industria: "Confindustria
non deve essere corporativa, deve contribuire a identificare
obiettivi importanti per il Paese: i veri imprenditori sono
quelli che rischiano il loro denaro e non quello delle banche o
dello Stato".
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