Per l'istituto penale per minorenni
Ferrante Aporti di Torino il Pnrr prevede uno stanziamento di
25,3 milioni, "il più consistente a livello nazionale. Ne siamo
lieti ma non sarebbe accettabile che venissero spesi per il
contorno rispetto alla sostanza, cioè l'area detentiva che è
oggi in condizioni inaccettabili". È il monito dei garanti dei
detenuti di Regione e Città, Bruno Mellano e Monica Gallo, che
hanno fatto il punto sulla situazione del carcere minorile, che
ospita oggi 46 ragazzi, il massimo della capienza, con
un'inversione di tendenza rispetto alla presenza maggioritaria
di minori, soprattutto non accompagnati, rispetto ai giovani
adulti, rispettivamente 34 e 12.
Fra le criticità evidenziate da Gallo, "l'utilizzo
prolungato, quindi improprio, del Centro di prima accoglienza,
che versa in condizioni di degrado, così come l'area delle
camere, che ci preoccupa molto". Si registra poi carenza di
organico nella polizia penitenziaria, "con agenti spesso molto
giovani e assenza di formazione specifica o accompagnamento di
altre figure, come mediatori culturali. Preoccupano poi -
aggiunge - gli aspetti sanitari e i numeri dei trasporti in
ospedale, 62 nel '22, quando erano meno di una ventina negli
anni precedenti, e dei gesti autolesivi, circa 200 nel 2022, a
fronte di 143 al Lorusso e Cutugno" il carcere cittadino.
Mellano sottolinea che "il Ferrante Aporti è da sempre un
termometro della società e della città e c'è necessità di
riconnetterlo a una riflessione più complessiva con le
politiche, sociali, di sicurezza, urbanistiche. Per questo non
bisogna perdere l'occasione dei fondi Pnrr per i quali - spiega
- il ministero ha indicato un utilizzo prioritario per opere di
consolidamento, sicurezza antisismica ed efficientamento
energetico. Cose importanti, ma come garanti abbiamo sempre
detto che l'attenzione va data prima di tutto a rendere vivibile
l'area detentiva, perché più quegli spazi sono degradati più la
vita interna si degrada. Sono progetti che vanno calati sulle
esigenze reali, non solo su quelle burocratiche di soldi da
spendere entro il 2026".
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