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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
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Trent’anni della Fondazione Città della Speranza di Padova. Sandonà (Lega-LV): “Un grande orgoglio per il Veneto perché racchiude in sé tutti i nostri valori più cari”
(Arv) Venezia 4 dic. 2024 - Il presidente della Prima commissione consiliare, Luciano Sandonà (Lega- LV), ha presentato oggi a palazzo Ferro Fini le iniziative legate alla celebrazione del Trentennale di attività della Fondazione Città della Speranza di Padova. Sandonà, dopo aver portato i saluti del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, ha confidato “il grande piacere personale, e di tutta l’Assemblea legislativa veneta, per ospitare qui, oggi, nella Casa di tutti i Veneti, la Fondazione Città della Speranza, che per il Veneto rappresenta un grande orgoglio, in quanto racchiude in sé tutti quei valori che stanno molto a cuore al nostro popolo: intraprendenza, organizzazione, volontariato, altruismo ed eccellenza. La Fondazione è impegnata nella ricerca, nella diagnosi precoce, nel fornire assistenza e nella somministrazione di terapie, nonché nella divulgazione scientifica. La storia della Fondazione ha ben rappresentato l’essenza del nostro Veneto, per come è partita, mossa da un grande spirito di iniziativa, tipico dei Veneti, per come è cresciuta, garantendo la massima qualità dei servizi e diversificando le proprie attività tenendo conto delle peculiari esigenze dei piccoli pazienti, e per come si sostiene, grazie ai molti volontari e a donazioni trasparenti. La Città della Speranza è quindi un vero e proprio punto di riferimento per la nostra Regione. Nel 1994, anno di costituzione della Fondazione, i fondatori hanno avuto una visione non ordinaria, ponendosi l’obiettivo di fare qualcosa per sostenere la ricerca e la cura delle malattie oncoematologiche dei bambini. In questi trent’anni anni è stato fatto davvero molto e sono certo che molto verrà ancora fatto, perché i più piccoli sono il nostro futuro e non si può restare indifferenti di fronte a bambini colpiti da malattie del genere. Ringrazio quindi la Città della Speranza per essere qui oggi ad illustrarci il programma dei festeggiamenti ed esorto caldamente tutti veneti a unirsi sempre più nel sostegno economico a questa importante realtà della Regione, con donazioni o con la semplice destinazione del 5 per mille. Perché noi tutti siamo ‘Città della Speranza’. Ed è importante anche il sostegno garantito dai tanti Comuni gemellati”. Stefania Fochesato, fundraiser della Città della Speranza, ha illustrato i due principali eventi organizzati nell’ambito dei festeggiamenti del Trentennale della Fondazione. “Domenica 8 dicembre, alle 18, al Teatro Verdi di Padova, la rappresentazione dello spettacolo, in collaborazione con la Regione del Veneto, ‘Un milione di cuori: Marco Polo - La musica ai confini del Mondo’, un viaggio musicale e teatrale con l’Orchestra Sinfonica del Veneto dedicato alla figura di Marco Polo. Come Marco Polo ha viaggiato spingendo lo sguardo verso orizzonti lontani per ricercare una nuova storia, così la Fondazione Città della Speranza in questi tre decenni ha fatto viaggiare la ricerca per trovare nuove cure, raggiungere nuovi traguardi e nuove soluzioni per conseguire il suo sogno: un mondo libero dalle malattie oncoematologiche pediatriche. E tutti sono invitati al compleanno della Città della Speranza, lunedì 16 dicembre, al Teatro Geox di Padova. Sarà una serata magica, che si concluderà con una piccola cena. Un momento di festa e di amicizia che vedrà la presenza di altissimi profili istituzionali, di tantissimi amici, collaboratori, volontari, ricercatori, di quanti insomma hanno creato questa Fondazione e delle tante persone che si impegnano ogni giorno per sostenere questa ricerca così importante”. Franco Masello, fondatore della Città della Speranza, ha confidato di essere “convinto che arriveremo a guarire tutti i bambini: non so quali saranno tutti i passi necessari per raggiungere l’obiettivo, ma confido che lo raggiungeremo. Sicuramente faremo tutto il possibile, senza tralasciare alcuno sforzo. Del resto, se abbiamo un po’ di coraggio, il limite si sposta ogniqualvolta viene raggiunto un risultato: questo deve essere lo spirito che ci anima. Importante sarà realizzare la progettualità della ‘Cell Factory’, ovvero uno spazio per realizzare terapie avanzate per curare i piccoli malati, che sarà una delle prime in Italia, con un investimento programmato di oltre 2 milioni di euro. E abbiamo presentato in Comune il progetto per la seconda Torre della ricerca, per poter crescere ulteriormente appunto nella ricerca. Oggi possiamo disporre di 31 gruppi di ricerca che si occupano di specifiche diverse, dal diabete alla medicina rigenerativa, fino ai bambini prematuri con problematiche respiratorie. Lavoriamo tutti assieme per la ricerca e chi ci aiuta non fa donazioni, ma investimenti su sé stesso. Ognuno è chiamato a fare la propria parte. E credo anche che sia quanto mai opportuno pensare a una legge che vigili sull’operato dei volontari, garantendo massima chiarezza e trasparenza, anche nei bilanci di Fondazioni e Associazioni, perché il cattivo comportamento anche di poche persone sporca l’impegno di tutti: per questo, chi sbaglia nel volontariato deve pagare un prezzo elevato”. Giovanni Paolino, presidente della Fondazione Città della Speranza, ha sottolineato come “trent’anni siano indubbiamente un traguardo importante. Siamo cresciuti nel frattempo, la Fondazione garantisce la massima trasparenza in un mondo in cui questo valore non è così scontato. Il bilancio è indubbiamente positivo, ma in futuro vogliamo crescere ancora tanto. Dobbiamo ringraziare i tantissimi donatori e volontari. Sono presidente solo da un anno e sto assorbendo tutti i racconti sulla Città della Speranza, una realtà molto complessa, un’organizzazione importante chiamata ad efficientare ogni risorsa economica, senza sprechi e con grande rigidità nel perseguire gli obiettivi”. Il Gen. Stefano Lupi, AD dell’Istituto di Ricerca Pediatrica ‘Città della Speranza’, ha messo in risalto “il grande impegno dei nostri ricercatori per arrivare al cento per cento delle guarigioni, in quanto i nostri piccoli pazienti devono avere la stessa fortuna dei loro coetanei. Siamo chiamati ad alimentare questa speranza ed esprimiamo infinita gratitudine a quanti ci aiutano e ci stanno vicino in vario modo. L’Istituto rappresenta una felice anomalia nella collaborazione tra pubblico e privato, è diventato una certezza scientifica nel panorama internazionale e vogliamo che anche i prossimi trent’anni siano esaltanti come lo sono stati i primi. L’Arma dei Carabinieri ha con la Città della Speranza una forte comunanza di intenti: amiamo stare in mezzo alla gente, a favore della gente e quindi è naturale per noi essere a fianco della Fondazione”.
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