La Regione Puglia è stata condannata
dalla Corte d'appello di Bari (sezione lavoro) a riconosce due
giorni di ferie in più all'anno, dal 2013 ad oggi, ad otto
dipendenti assunti a tempo determinato nel dicembre 2009. I
contratti di questi dipendenti erano stati prorogati nel tempo
senza soluzione di continuità e, dopo la maturazione del
triennio di anzianità di servizio, l'ente aveva continuato a
considerare i lavoratori come 'nuovi assunti', quindi meritevoli
di 28 giorni di ferie l'anno, anzichè dei 30 previsti dal
Contratto nazionale di lavoro.
La sentenza conferma quanto riconosciuto dal giudice di primo
grado, Silvia Fioraro, nel giugno 2020. Le parti erano assistite
dagli avvocati Federico Carbonara e Rocco Mario Pisconti. La
Regione, che aveva appellato la sentenza del Tribunale
richiamando il parere dell'Aran del 5 luglio 2012 in materia di
ferie per il personale a tempo determinato, è stata condannata a
pagare 5.000 euro di spese processuali. Inizialmente la Regione,
dopo il terzo anno di servizio, aveva riconosciuto ai lavoratori
30 giorni di ferie, ma successivamente aveva annullato il
provvedimento e disposto il recupero dei due giorni in più
fruiti dai dipendenti. Quest'ultimo provvedimento è stato
ritenuto "illegittimo" e annullato dai giudici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA