Riprende domani, con la seconda
udienza, il processo d'appello 'Ambiente Svenduto' legato al
presunto disastro ambientale causato dall'ex Ilva negli anni di
gestione dei Riva. L'udienza si terrà, a partire dalle ore 10,
nell'ex aula bunker della Corte d'appello al rione Paolo VI. Le
udienze successive, prima della pausa estiva, saranno il 24
maggio, il 7, 14, 21 e 28 giugno e il 12 luglio.
Saranno affrontate le questioni preliminari (tra cui
l'istanza di trasferire il processo a Potenza) e le richieste di
rinnovazione dell'istruttoria e di produzione di nuovi
documenti. La difesa dei Riva il 3 aprile scorso ha depositato
una nota tecnica per evidenziare presunti errori nella perizia
epidemiologica commissionata dalla procura ionica.
La Corte d'assise d'appello presieduta dal giudice Antonio
Del Coco (affiancato dal giudice Ugo Bassi e dalla giuria
popolare) dovrà decidere anche in merito alle richieste di
sospensione della provvisoria esecuzione delle provvisionali nei
confronti delle parti offese.
Nel processo d'appello sono imputate 37 persone fisiche e tre
società. In primo grado furono 26 le condanne nei confronti di
dirigenti della fabbrica, manager e politici, per circa 270 anni
di carcere. La Corte d'Assise stabilì sia la confisca degli
impianti dell'area a caldo che la confisca per equivalente
dell'illecito profitto nei confronti delle tre società Ilva spa,
Riva fire e Riva forni elettrici, per una somma di 2,1 miliardi.
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