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Cgil, 'in bacino Arsenale Taranto cede barcaporta,nessun ferito'

Cgil, 'in bacino Arsenale Taranto cede barcaporta,nessun ferito'

BARI, 02 agosto 2024, 19:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La 'barcaporta' del bacino Ferrati, uno dei bacini fissi dell'Arsenale militare di Taranto, ha ceduto nel pomeriggio di oggi rompendo gli argini e "provocando una piccola esondazione di quel tratto di mare fin dentro ai capannoni e lungo le strade del presidio della Marina Militare a Taranto". Non si registrano feriti. Lo riferiscono la Cgil e la Fp Cgil di Taranto, ricordando che proprio ieri il sindacato di categoria della funzione pubblica aveva denunciato "il continuo impoverimento occupazionale, di esperienze e competenze dell'Arsenale di Taranto". "Oggi quella denuncia - afferma il segretario generale della Cgil di Taranto, Giovanni D'Arcangelo - sembra essere avallata dal collasso di alcune infrastrutture storiche che hanno reso importante il presidio tarantino a livello nazionale e internazionale".
    La barcaporta di fatto funziona come una diga che argina l'acqua. C'è stato "tanto spavento - commenta Pietro Avellino, coordinatore Difesa della Fp Cgil - ma solo il destino ha evitato che tutto si trasformasse in una strage perché se in quel bacino oggi ci fossero stati operai a lavorare su una carena di nave, oggi commenteremmo non solo della perdita di valore dell'Arsenale di Taranto o del suo graduale impoverimento, ma di una tragedia umana".
    Quelle "pareti in calcestruzzo dei bacini fissi dell'Arsenale di Taranto - sottolinea Grazia Albano, segretaria della Fp Cgil - hanno visto passare manutenzioni e riparazioni di scafi importanti, compresa la portaerei Cavour ed essere testimoni di questo tracollo anche 'fisico' di un pezzo di storia del nostro territorio ga troppo male alla città, ma anche a tutti i lavoratori che nel tempo avevano creduto ad un'ipotesi di rilancio dell'infrastruttura militare e del suo potenziale industriale".
    Secondo Luciano Manna del sito Veraleaks nel primo seno del Mar Piccolo sarebbe finito "di tutto: fanghi, polveri, legni, serbatoi, carpenterie e quanto era servivo ai lavori nel bacino compreso ciò che è stato travolro sulle stesse banchine a causa dell'eccessiva portata d'acqua.
    Un altro duro colpo dal punto di vista ambientale inferto al delicatissimo ecosistema marino del Mar Piccolo dal nostro Arsenale della Marina Militare. Non solo Ilva, dunque".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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