/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sindrome di Down, da mercoledì a Roma Conferenza Internazionale

Sindrome di Down, da mercoledì a Roma Conferenza Internazionale

Evento T21RS per la prima volta in Italia. Presente Locatelli

ROMA, 03 giugno 2024, 18:12

Redazione ANSA

ANSACheck
Sindrome di Down, da mercoledì a Roma Conferenza Internazionale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sindrome di Down, da mercoledì a Roma Conferenza Internazionale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si terrà' dal 5 all'8 giugno 2024, per la prima volta in Italia, a Roma, la Conferenza Internazionale sulla sindrome di Down, promossa dalla Trisomy 21 Research Society (T21RS). Gli incontri si svolgeranno presso la Sapienza Università di Roma e il Centro Congressi La Nuvola. La cerimonia di apertura si svolgerà il prossimo 5 giugno presso la Sapienza Università di Roma dalle ore 17:30 alle ore 19:00 alla presenza delle istituzioni.Tra i relatori Antonella Polimeni., rettrice della Sapienza Università di Roma; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, Massimiliano Maselli, assessore Regionale all'Inclusione Sociale e Servizi alla Persona e Robert Nisticò, presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). I lavori inizieranno venerdì 7 giugno alle ore 9.00 presso il Centro Congressi La Nuvola alla Presenza del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.

    Nel corso della Conferenza saranno presentati gli ultimi dati e aggiornamenti relativi alla ricerca scientifica sulla Sindrome di Down mentre un'intera sessione, "l'Industry session", sarà dedicata alle principali aziende farmaceutiche e ai gruppi di ricerca internazionali coinvolti in sperimentazioni cliniche sulla sindrome che si confronteranno sullo stato di avanzamento dei lavori e sugli obiettivi futuri. Un evento unico per il nostro Paese che, grazie al ruolo prioritario rivestito dall'Università La Sapienza e dal gruppo del Professor Eugenio Barone (Ordinario di Biochimica della Sapienza Università di Roma e Presidente del Comitato Organizzatore della Conferenza Internazionale sulla sindrome di Down) a livello internazionale, è stato scelto come luogo di questo importante evento.

    "La sindrome di Down - spiega Eugenio Barone, Professore Ordinario di Biochimica, Sapienza Università di Roma, Presidente del Comitato Organizzatore della Conferenza Internazionale sulla sindrome di Down - è una nota condizione genetica, caratterizzata dalla trisomia del cromosoma 21 e rappresenta la più frequente causa di disabilità intellettiva. In Italia circa 1 bambino su 1.000 nasce con questa condizione ed oggi si contano circa 38 mila persone con sindrome di Down, di cui 23 mila già adulte. Nel mondo questa cifra raggiunge 5,4 milioni.

    La durata della vita è aumentata enormemente negli ultimi cinquant'anni. Oggi, grazie al progresso della medicina, l'80% delle persone con sindrome di Down raggiunge i 55 anni e 1 su 10 i 70 anni. Un maggior accesso alle cure mediche, inoltre, ha favorito una migliore qualità della vita. In passato le persone con disabilità intellettive erano spesso costrette ad un maggior isolamento, anche all'interno dello stesso nucleo familiare, a causa del fatto che la sindrome di Down veniva considerata uno stigma. Il passaggio a una vita comunitaria e familiare più integrata sembra aver contribuito anche a una vita più lunga.
    Questo non significa che va tutto bene. Anzi, ci sono ancora molti gap da colmare. L'accesso alle risorse mediche e ai servizi di supporto è ancora insufficiente".   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza