Claudio Ranieri è sicuro: "Una salvezza ancora tutta da conquistare, è un campionato bellissimo sia dietro, sia per l'Europa: ma siamo pronti per questo rush finale". È l'avvertimento che il tecnico del Cagliari lancia all'antivigilia di Genoa-Cagliari, lunedì 29 alle 20.45 a Marassi. "Sarà una gara da leggere molto attentamente - spiega - giochiamo contro una squadra che sa quando manovrare e ripartire forte, tra l'altro in un ambiente molto bello e particolare. Ci sarà il sold out. E i tifosi del Genoa sanno spingere la loro squadra".
In uno stadio che riporta Ranieri indietro nel tempo: "Lì ho esordito in serie A nel novembre del 1973, un ricordo che non si può dimenticare anche se perdemmo 2-1. Tra l'altro con i gol dei giocatori che stavo marcando, Corradi e Simoni".
Ma ora conta solo il presente: "Siamo concentrati e programmati per considerare ogni gara come decisiva - assicura - Per mesi siamo rimasti sott'acqua e ora non ci vogliamo ritornare. Abbiamo sofferto, non vogliamo più soffrire. Per fare questo la nostra arma è la compattezza: dobbiamo essere aggressivi dal punto di vista mentale. Non c'è nessun pericolo di sottovalutare l'avversario. Vero che abbiamo vinto all'andata 2-1, ma negli ultimi minuti il Genoa aveva avuto tante ottime occasioni. Quindi massimo rispetto".
Cagliari senza lo squalificato Luvumbo. Assenti anche l'infortunato Dossena e Viola, alle prese con una distrazione di basso grado al bicipite femorale della coscia sinistra. E c'è un ballottaggio. "Oristanio è pronto - chiarisce Ranieri - ma anche Lapadula sta bene: vedremo prima della gara". Tra i convocati anche Petagna: "Lo sappiamo, non lascio nessuno indietro, tutti i giocatori sono importanti. Tra poco rientrerà anche Mancosu. Fondamentale in questo momento avere tutti a disposizione per poter fare le scelte migliori". Makoumbou? "È un giocare che canta e porta la croce - dice il tecnico rossoblu - contro l'Inter ha disputato una gara eccelsa. Vorrei che fosse sempre così".
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