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Emergenza siccità, acqua diga Maccheronis per uso potabile

Emergenza siccità, acqua diga Maccheronis per uso potabile

Piano per derivazione su fiume Posada e potabilizzatore Torpè

POSADA, 30 maggio 2024, 16:49

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Una presa per acqua ad uso potabile dall'invaso di Maccheronis, e una condotta di collegamento tra lo stesso sbarramento sul fiume Posada e il potabilizzatore di Torpè. E' il progetto della Regione per combattere l'emergenza siccità nel centro Sardegna. L'invaso di Maccheronis sul fiume Posada, gestito dall'Ente Acque della Sardegna (ENAS), garantisce l'approvvigionamento potabile ed irriguo dei territori comunali di Torpè, Posada, Siniscola, Budoni e S.
    Teodoro che oggi stanno soffrendo più di tutti per la carenza della disponibilità della risorsa idrica.
    Su proposta dell'assessore dei Lavori Pubblici, Antonio Piu, è stato, infatti, predisposto il finanziamento per lo studio e la progettazione del nuovo sistema di derivazione e distribuzione.
    La diga di Maccheronis, ultimata nel 1959, a circa 6 km ad ovest di Torpé, fu realizzata per soddisfare principalmente i bisogni irrigui delle piane di Siniscola, Posada e Torpé, ma negli anni seguenti ha ricoperto un ruolo fondamentale anche per l'approvvigionamento idropotabile degli stessi comuni e di altre utenze civili che insistono su un'ampia fascia della Sardegna centro-nord-orientale. A partire dalla metà degli anni 2000, per soddisfare l'incremento dei fabbisogni irrigui dell'area servita e le sopravvenute utilizzazioni idropotabile ed industriale, sono stati progettati e in parte progressivamente realizzati alcuni interventi per l'ampliamento del volume del serbatoio di Maccheronis.
    Attualmente - ricorda la Regione - la derivazione della risorsa idrica dalla diga Maccheronis avviene mediante l'originaria presa irrigua, realizzata in principio per soddisfare esclusivamente la richiesta del settore delle campagne. In considerazione del mutato bacino di utenti rispetto alla configurazione iniziale, si rende necessario studiare un nuovo sistema di derivazione idrica dall'invaso di Maccheronis oltre un eventuale nuovo assetto di distribuzione della risorsa, che consenta di soddisfare tutte le esigenze maturate sin dalla realizzazione dello sbarramento sul fiume Posada e contemporaneamente garantire l'approvvigionamento con continuità a tutte le utenze evitando interruzioni dovute alla vetustà dell'attuale sistema di derivazione e distribuzione.
    Per questo motivo vengono stanziati 240.000 euro in capo alla società in house Opere e Infrastrutture della Sardegna (OIS) con l'incarico di redigere, entro 3 mesi dalla disponibilità delle risorse, il documento di fattibilità delle alternative progettuali dell'opera.
   

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