Il disegno di legge regionale della Sardegna sulle aree idonee per le rinnovabili, approvato dalla giunta regionale, "di fatto vieta la realizzazione di impianti eolici nella quasi totalità della Regione, poiché definisce le aree considerate non idonee con criteri tali da vincolare tutto il territorio. Incredibili poi i criteri per il repowering, che vengono vincolati a mantenere le altezze attuali, impedendo quindi l'ammodernamento degli impianti obsoleti". Lo scrive in un comunicato l'Anev, l'associazione delle imprese dell'eolico.
"Le misure proposte si applicano a tutto il territorio della Regione - prosegue l'Anev -, comprese le aree e le superfici ritenute non idonee sulle quali si dovrebbero realizzare impianti a fonti rinnovabili in corso di autorizzazione e a quelli già in precedenza autorizzati, introducendo un gravissimo principio, contrario al criterio del legittimo affidamento, che retroattivamente vanificherà l'attività di molte aziende che operano in Italia sulla base delle leggi vigenti".
"L'Anev auspica che, al momento del passaggio di questo Ddl al Consiglio Regionale, molti di questi punti vengano rivisti - conclude la nota - perché, se così non fosse, significherebbe fare un passo indietro verso la transizione energetica e verso tutte quelle aziende che hanno già investito in questa Regione, e soprattutto si bloccherebbe l'unica possibilità di sviluppo industriale dell'isola che potrebbe risolvere l'annoso problema della Sardegna relativa all'inquinamento atmosferico causato dalla produzione di energia con il carbone e con il gas e il conseguente caro energia dovuto a queste produzioni".
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